Opera in transizione. Anime pezzentelle dalla faccia sporca - Teatro Bellini

Napoli conquista uno dei riconoscimenti più prestigiosi del teatro italiano. ‘Opera in transizione. Anime pezzentelle dalla faccia sporca’, progetto scritto e ideato da Mimmo Borrelli prodotto dal Napoli Fringe Festival in collaborazione con Bellini Teatro Factory, all’interno delle celebrazioni di Napoli 2500, ha vinto il Premio Ubu 2025.

La cerimonia di premiazione si è svolta ieri sera a Bologna, consacrando il lavoro del drammaturgo Mimmo Borrelli come una delle esperienze più significative del panorama teatrale contemporaneo.Il premio, conferito “per la sua ricerca antropologica e per come ha saputo tradurla in un’esperienza di formazione e pedagogia teatrale”, riconosce un lavoro che intreccia con rara coerenza tradizione e sperimentazione, memoria popolare e trasmissione alle nuove generazioni, riaffermando il teatro come spazio di conoscenza, responsabilità e crescita collettiva.Andato in scena il 1 e 2 luglio e successivamente replicato fino al 9 luglio al Complesso Monumentale del Purgatorio ad Arco - all’interno del Napoli Fringe Festival e delle celebrazioni per i 2500 anni di Neapolis con la direzione artistica di Laura Valente - lo spettacolo ha incontrato una partecipazione di pubblico straordinaria. Undici anni dopo la sua prima creazione, Opera in transizione si è rinnovata in una nuova versione drammaturgica, affidata ai giovani interpreti della Compagnia Bellini Teatro Factory, configurandosi come un autentico percorso di trasmissione artistica.In questo lavoro, i temi fondanti della poetica di Borrelli – le anime dimenticate, la ritualità, il legame tra corpo, parola e comunità – si aprono a una dimensione pedagogica che restituisce al teatro il suo ruolo di luogo di formazione dell’umano, capace di parlare al presente senza rinunciare alla profondità della storia.«Il Premio Ubu assegnato a Opera in transizione è un riconoscimento di grande valore per Napoli e per il lavoro che stiamo portando avanti sul fronte della cultura all’interno del programma di celebrazioni di Napoli2500», dichiara il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. «Il Napoli Fringe Festival rappresenta un investimento strategico sui giovani artisti, sulla valorizzazione dei nostri talenti e sulla capacità della città di essere un laboratorio creativo, aperto e riconosciuto a livello nazionale. Questo premio dimostra che sostenere le nuove generazioni significa produrre qualità, equità sociale, visione e futuro. Grazie a tutti gli interpreti, ma soprattutto a Mimmo Borrelli che incarna perfettamente la visione di una Napoli che crede nei suoi talenti». «Mettere ali allo stormo dei nostri giovani, anime non più pezzentelle, nel segno di due parole a me care: prossimità e umanità. Tutto questo coltiva coltura di esistenza e quindi solca il ventre della conoscenza e vero progresso. Che il Comune di Napoli, il sindaco Manfredi in primis, le celebrazioni dei 2500 anni, il Fringe, con la direzione di Laura Valente, siano stati così attenti a questa causa è segno radicato di aratura del campo... che ora va seminato per la fioritura di alberi perenni. I giovani, miei ragazzi ora professionisti, porteranno il premio alla Chiesa delle Anime del Purgatorio, alla loro e anche nostra Lucia, per sdebitarsi del voto e la conseguente purificazione nel pieno scambio del #doutdes. Faremo una cerimonia dedicando il premio all'anima di Lucia e alla nostra Napoli. Questo premio nominalmente a me riconosciuto è in effetti nel cuore di tutti gli attori, sul palcoscenico e non, di questo progetto. Viento all'anema», afferma Mimmo Borrelli. «Ogni volta che il teatro sceglie di farsi scuola, bottega, luogo di passaggio di saperi e non semplice vetrina di talenti, compie il suo dovere più alto. Grazie ad uno straordinario artista e formatore come Mimmo Borrelli Opera in transizione non è soltanto uno spettacolo premiato: è la dimostrazione che il teatro vive quando mette in circolo conoscenza, disciplina, memoria e futuro. Vedere giovani attori crescere dentro una tradizione viva, non imbalsamata, significa credere che il teatro non sia un privilegio per pochi, ma un servizio pubblico che non teme la fatica della formazione”, chiude Laura Valente.