
“Innovazione, etica e sostenibilità nella Fisioterapia”: è questo il titolo del terzo Congresso Nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Fisioterapisti che si è tenuto a Napoli presso, l’Hotel Ramada.
In una sala gremita di fisioterapisti giunti a Napoli da tutta Italia, sono stati tantissimi i temi sviscerati nel corso della due giorni di congresso tra cui l’aggiornamento del Codice Deontologico, il progresso delle scienze riabilitative, l’introduzione di nuove tecnologie, l’assunzione di un ruolo centrale del fisioterapista all’interno dei percorsi di cura. Ma non solo. Il Congresso è stato anche l’occasione per una riflessione collettiva sulla necessità di un profilo professionale aggiornato, allineato con le esigenze del sistema salute e in grado di rispondere in modo efficace, equo e responsabile ai bisogni dei cittadini.
Piero Ferrante, Presidente della FNOFI, ha sottolineato l’importanza da parte della fisioterapia di dover rispondere in maniera sempre più efficace alle richieste di salute della cittadinanza.
“Questo terzo Congresso della FNOFI – ha affermato Ferrante –, in questa meravigliosa città, è importantissimo perché fa in modo tale che la fisioterapia si apra all’esterno, capisca, comprenda e lasci intravedere tutte le meravigliose vie di sviluppo che deve necessariamente prendere la nostra professione. E questo per rispondere nel modo migliore e più efficace, ma anche più efficiente alle mutate richieste di salute che ci vengono dalla popolazione.”
Paolo Esposito, Vicepresidente della FNOFI, onorato quale Presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta di aver fatto gli onori di casa per il Congresso, parla della fisioterapia proiettata nel terzo millennio.
“Siamo onorati – ha dichiarato Esposito – di aver ospitato qui a Napoli il terzo congresso della Federazione Nazionale degli Ordini dei Fisioterapisti. Un congresso molto partecipato dove ci hanno raggiunto fisioterapisti da tutta Italia per apportare il loro contributo. E’ stato un importante momento di confronto. Ormai non ci chiediamo più chi sia il fisioterapista ma abbiamo posto le basi programmatiche su quello che il fisioterapista dovrà essere nel terzo millennio. I temi del congresso sono stati innovazione, tecnologia, etica e sostenibilità. Tutte tematiche che non sono solo all’ordine del giorno, ma sono dei veri punti programmatici dell’azione politica della Federazione e degli Ordini su tutto il territorio italiano.”
Un altro dei tanti temi trattati è stato quello del risparmio economico che anche in fisioterapia garantisce la prevenzione, come ricorda Claudio Iovino, Vicepresidente dell’OFI Na-Av-Bn-Ce.
“Abbiamo parlato – ha affermato Iovino – di prevenzione primaria nelle cadute dell’anziano dove l’apporto del fisioterapista può determinare un risparmio tra i due e i tre miliardi per il Servizio Sanitario Nazionale somministrando esercizio terapeutico riconosciuto.”
Anche l’On. Marcello Gemmato, Sottosegretario di Stato alla Salute, ha messo l’accento sull’importanza di curare meglio i pazienti cercando di ridurre le ospedalizzazioni e i costi per il Servizio Sanitario Nazionale.
“I settantamila fisioterapisti italiani pubblici e privati – ha sottolineato l’On. Gemmato – concorrono ad una sanità di prossimità. E penso all’assistenza domiciliare integrata. Penso a quanti gli stessi possono fare in termini di mancata conclamazione in determinate patologie che vengono ritardate nella loro insorgenza. E quindi un contributo di salute ma anche un contributo di sostenibilità al nostro sistema sanitario pubblico, perché appare facile che se determinate patologie non si conclamano, non si ospedalizzano, evidentemente si curano meglio gli italiani, e questo è ciò per cui tutti quanti noi siamo chiamati a lavorare, e come effetto collaterale si fa risparmiare il fondo sanitario nazionale. Perché un paziente che non ospedalizza costa meno.”
L’Europarlamentare Michele Picaro ha rimarcato l’importanza della tutela delle varie figure in ambito sanitario.
“A livello europeo – ha spiegato l’On. Picaro – stiamo dando risalto alle professioni sanitarie perché rivestono un ruolo strategico per quanto riguarda la competitività. Dobbiamo preservare il nostro percorso storico di eccellenze ed evitare che ci possano essere fraintendimenti di professionalità. Questo, sulla scia del governo Meloni, anche in Europa stiamo facendo in modo che si tutelino queste figure.”

