Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano, Pontecagnano Faiano ...

Sabato 20 dicembre 2025 il Museo archeologico nazionale di Pontecagnano dedica un’apertura serale straordinaria fino alle 23.00 al nuovo appuntamento del ciclo di incontri “Coltivare idee”, organizzato nell’ambito del progetto “Disseminazioni. Indagini artistiche e archeologiche del vivente nel paesaggio degli Etruschi di frontiera” della Direzione regionale Musei nazionali Campania, sostenuto da Il Museo Rigenera, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.


L’incontro si aprirà alle ore 19.00 con i saluti istituzionali di Luigina Tomay, Direttrice regionale Musei nazionali Campania, Serena De Caro, Direttrice del Museo archeologico nazionale di Pontecagnano, Giuseppe Lanzara, Sindaco della Città di Pontecagnano Faiano, Roberta D'Amico, Assessora alle Politiche Culturali.
A seguire “Al confine dello sguardo. La ricerca fotografica di Pino Musi”, con Stefania Zuliani, direttrice della Fondazione Filiberto e Bianca Menna, Salerno, Massimo Maiorino e Michele Scafuro, docenti DiSPaC – Università degli Studi di Salerno, in dialogo con il fotografo di fama internazionale. Ad essere oggetto di riflessione e di confronto sarà l’interpretazione che, attraverso il linguaggio fotografico, Pino Musi offre dello spazio urbano e del paesaggio, contemporaneo ma anche antico: Corpi d’archeologia è il titolo di una ricerca che l’artista ha condotto dal 2010 al 2015. Quello di Musi è un lavoro di indagine che, lontano da ogni intenzione sociologica, mette in evidenza ritmi e dinamiche silenziose, sottolineando non soltanto la complessità dei rapporti spaziali ma suggerendo anche le forme della loro trasformazione. Esemplari, in questo senso, le immagini dedicate alle periferie urbane di Poliphonia (2019/2015) e quelle recentissime di Phytostopia, un lavoro attualmente in corso in cui l’azione dell’elemento vegetale sulla superficie delle architetture diventa occasione di riflessione sul rapporto, mai semplice, fra artificio e natura: “nei momenti di crisi è piuttosto la natura stessa, la natura incontrollata e anarchica, che ci fa vedere la realtà”(Jakob).
Alle ore 20.30 si terrà “Motivi progressivi. Incontro con il compositore Gianvincenzo Cresta”, un attraversamento della pratica creativa di un autore che intreccia e fonde sonorità e suggestioni provenienti da temporalità differenti, ma interconnesse grazie a composizioni acustiche unite a elaborazioni elettroniche. L’ascolto di alcuni estratti da alcune sue recenti produzioni arricchirà il dialogo che il compositore terrà con Gianpaolo Cacciottolo della Fondazione Filiberto e Bianca Menna.
La serata al museo si concluderà alle ore 21.30 con un AperiArt e la degustazione di prodotti enogastronomici del territorio dei Picentini.
La partecipazione all’incontro è libera, fino a esaurimento posti.

Pino Musi è un fotografo e artista visivo di origine salernitana con base a Parigi. Il fascino per la camera oscura e la costante frequentazione del teatro d'avanguardia, almeno fino alla fine degli anni Ottanta, hanno segnato la sua sperimentazione, sia sul piano linguistico che su quello concettuale. Altrettanto cruciali sono stati gli incontri con il regista Jerzy Grotowski e l'architetto svizzero Mario Botta, con cui ha collaborato a stretto contatto per anni. Il lavoro di Musi ha intersecato molteplici aree d'interesse come l'antropologia, l'architettura, l'archeologia o, ancora, l'industria. La sua ricerca sulla forma fa parte di un progetto coerente e trova il miglior mezzo espressivo attraverso l'arte del bookmaking, in particolare nella creazione di libri d'artista. Dal 2011 al 2017 ha insegnato presso il Master di Alta Formazione sull'Immagine Contemporanea della Fondazione Fotografia di Modena. Nel 2012 il Museo dell'Ara Pacis di Roma ha ospitato la mostra “Rivelazioni della Forma. Le origini dell'Italia nelle fotografie di Pino Musi”. Le opere fotografiche di Pino Musi sono presenti in collezioni private e pubbliche, tra cui la Fondazione Rolla, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Fondazione Fotografia di Modena, la Fondazione di Sardegna, la Fondazione Biscozzi / Rimbaud, il FRAC (Fonds régional d'art contemporain) Bretagne, la Fondazione MAST di Bologna, la Collezione Art Vontobel di Zurigo, il Canadian Centre for Architecture di Montréal.
Gianvincenzo Cresta è uno dei compositori più attivi della sua generazione. Il suo catalogo prevede oltre a brani solistici, lavori per ensemble, voci, orchestra ed elettronica. Si è dedicato allo studio della musica del secondo Novecento pubblicando volumi, saggi e articoli su problematiche storico-analitiche. La sua musica viene regolarmente eseguita nei più importanti festival - Biennale di Zagabria, Festival Cervantino di Città del Messico, Opéra Bastille di Parigi, Festspielhaus Hellerau di Dresda, Parco della Musica di Roma, Grame di Lyon, Museo Guggenheim di Bilbao, Mozarteum di Salisburgo – ed è stata trasmessa da VRT belga, Rai Radio Tre e Rai Tre, TVE2, Radio France. Collabora stabilmente con solisti del calibro di Christophe Desjardins, Rohan de Saram, Pascal Gallois, Claude Delangle, Rachid Safir e l’Ensemble XXI di Parigi. Insegna Teoria dell’Armonia e Analisi presso il Conservatorio “D. Cimarosa” di Avellino.
Disseminazioni, a cura di Serena De Caro, direttrice del Museo archeologico nazionale di Pontecagnano, e Stefania Zuliani, docente di Teoria della critica d’arte presso l’Università degli Studi di Salerno, con l’intervento della visual artist Rosita Taurone, è un percorso artistico partecipativo che pone l’accento su come l’archeologia e l’arte possano contribuire a diffondere un più rispettoso rapporto tra l’uomo e la natura. Il progetto che vede coinvolti, insieme alla Direzione regionale Musei nazionali Campania, il Comune di Pontecagnano Faiano, il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Salerno, la Fondazione Filiberto e Bianca Menna – Centro Studi d’Arte Contemporanea, Legambiente Campania - Circolo “Occhi Verdi” Pontecagnano, le Associazioni Avalon e Spontanea, prevede un’operazione “disseminata” in più punti della città di Pontecagnano Faiano e della sua periferia, con performance, seminari, laboratori e workshop sui temi della rigenerazione urbana a base culturale indirizzati alla comunità residente, ai giovani, agli specialisti, agli stranieri.