A Brusciano nella giornata di mercoledì 17 settembre 2025 ricorreva l’82esimo Anniversario dei terribili bombardamenti subiti durante la Seconda Guerra Mondiale le cui ferali tracce sono state rinvenute ancora nei giorni nostri, come in quel di venerdì del 21 giugno 2024, richiamando il tempo passato di grandi sofferenze per l’Italia, l’Europa ed il resto del mondo, con l’individuazione, durante i tranquilli lavori della Gori per il potenziamento della rete idrica cittadina, in zona Quattromani, di una bomba inesplosa giacente sotto il manto stradale ed immediatamente rimossa dai competenti artificieri.
Il sociologo e giornalista, Antonio Castaldo, nel rinnovare la memoria di quel tragico anno con piacere e riconoscenza ritorna al 70esimo Anniversario celebrato nella giornata di venerdì 15 Novembre 2013, presso la Scuola “Dante Alighieri” diretta dal prof. Luigi Gesuele, con la presentazione della sua ricerca sociale, “I Bombardamenti del 1943. Il Sacrificio di Brusciano” e la “Commemorazione delle Vittime Civili” di quei bombardamenti, con il Sindaco, Avv. Giuseppe Romano; il Parroco, Don Salvatore Purcaro; il Presidente della Pro Loco, Sebastiano Piccolo; il Direttore del periodico “L’Ambasciatore”, Antonio Francesco Martignetti, insieme ad una affollata assemblea cittadina, https://www.ilmediano.com/Brusciano-ricorda-le-vittime-civili-della-II-guerra-mondiale/.
Le bombe dei mesi di maggio, giugno e settembre del 1943 a Brusciano sono oggi ancora ricordati da pochissimi vecchi del paese e di quanti sensibili nelle famiglie delle vittime non dimenticano e passano il testimone con i racconti a figli e nipoti. Proprio per conservare e diffondere la memoria storica, civile e culturale si è mosso il sociologo e giornalista Antonio Castaldo riportando qui di seguito i nomi delle vittime civili tratti dalla sua ricerca “I Bombardamenti del 1943. Il Sacrificio di Brusciano” pubblicata con il Patrocinio del Comune di Brusciano, Pro Loco e IESUS Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali, Cangianografica, Volla 2013.
A Brusciano, il 30 maggio 1943 alle ore 11.00, ci furono 6 vittime civili a Brusciano, De Martino Francesco, 33 anni; Vivolo Giovannina, 17; Terracciano Giuseppe, 14; Fratiello Domenico, 38; Di Maio Francesco, 38 e Toppi Antonio di 15 anni d’età. Più un’altra vittima bruscianese aggiunge Antonio Castaldo: «dalla ricerca del professore Aniello Cimitile su Pomigliano d’Arco si apprende della morte di Fratiello Raffaele 19 anni, ivi abitante in Via Guidoni n. 10. Ed infine, quasi come per un colpo di scena narrativo, ecco che tramite lo stesso sagace autore, si viene a conoscenza di un superstite, altro bruscianese, Carmine Antonio Panico, il quale portato tra i cadaveri alla Chiesa di Santa Maria a Pomigliano, veniva individuato, tramite il segno “esse” sulla suola di una sua scarpa, da sua madre che affranta avvicinandosi al corpo del figlio scopriva che egli era ancora in vita e, seppur gravemente ferito, in tempo per essere salvato».
Sempre a Brusciano, il 21 giugno 1943, alle ore 14.00 morirono presso la “Masseria d’a Mulignanella”, al confine con Castello di Cisterna, due ragazzini di 10 anni, compagni di gioco, Luigi Di Sarno e Nicola Di Mauro. Le foto del sociologo Antonio Castaldo allegate al presente articolo riprendono anche i resti di quella masseria da allora mai più recuperata ed ora ricoperti di vegetazione fra lo stormire di foglie e uccelli pur restituiscono un bisbiglio di antichi dolori.
Infine il 17 Settembre 1943, alle ore 17.00, a Brusciano si ebbe il più pesante bilancio di vittime civile a Brusciano, con 19 morti fra cui una mamma, Melli Addolorata, di 36 anni, con i figli Domenico, 13 anni; Salvatore, 4 anni; Rosa, 2 anni di età. Unico superstite il capofamiglia, Agostino Romano, perché si trovava a lavorare in campagna. Quel giorno, oltre a tanti bruscianesi, perirono, i componenti di una intera famiglia di Napoli che transitavano, da sfollati, in macchina lungo Via Camillo Cucca: Tammaro Nicola, 43 anni; la moglie, Teresa Fusco di 36 anni; i loro figli, Mario di 14 anni e Anna di 2 anni di età.
L’obiettivo principale con il lancio di 123mila chili di bombe era il centro industriale di Pomigliano d’Arco e per questo 59 “Fortezze Volanti”, i famigerati quadrimotori “Boeing B-17 Flying Fortress” degli USA provvidero al lancio 404 bombe, al 60% di tritolo, e 3594 bombe a frammentazione, come si apprende dalla lettura del libro del Professore Aniello Cimitile, Emerito Rettore dell’Università del Sannio, “Una Domenica di Maggio. Il 1943 all’Alfa Romeo e a Pomigliano d’Arco”, pubblicato da Colonnese Editore, Napoli 2023 e presentato il 30 maggio 2023 all’Avio Aero , presso l’Auditorium Romeo, Stabilimento di Pomigliano d’Arco con la gentile accoglienza di Enzo Vegniente.
Restando a Brusciano «Ancora una volta, ricordiamoci di tutti loro, in questo anno 2025, di 82esimo Anniversario di quei tragici fatti, – ha dichiarato il sociologo e giornalista Antonio Castaldo- e rinnoviamo l’unitario rammemorante afflato generale che si è diversificato negli anni, qualche volta nella forma istituzionale; altre volte espresso spontaneamente e genuinamente da cittadini e da associazioni culturali; in qualche caso si sono registrati pure inaccettabili toni strumentali per servitù ideologica. Potrebbe l’attuale Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Avv. Giacomo Romano, con Giunta e Consiglio Comunale, farsi carico di dare in maniera compiuta ed universale, concreta e perenne rimembranza nella forma di scultura monumentale, possibilmente installata nell’ampia e bella Piazza XI Settembre, recante i nomi dei Caduti della Seconda Guerra Mondiale: sia dei militari morti sui vari fronti o come prigionieri nei campi di concentramento o quali lavoratori sfruttati nelle fabbriche, cantieri e campagne, e quelli dispersi, dal 1940 al 1945 e sia dei civili periti a Brusciano nel 1943. Sarebbe un giusto ricordo, una presa di coscienza storica, un gesto di riconoscenza da realizzare per il 2 Giugno 2026 nell’80esimo Anniversario della Repubblica Italiana».