La venuta di Cristo unica vera rivoluzione credibile. V Domenica del Tempo Ordinario

SOLENNITA’ DI TUTTI I SANTI

Mt 5, 1-12 In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Commento di don Gigi Pini (1950-2023)

Essere "santi" non vuol dire essere "sfortunati", dei "poverini" che hanno perso un'occasione d'oro per vivere la vita! No, essere "santi" vuol dire essere "beati", dei "fortunati"! Le prospettive sono rovesciate, quindi. Il linguaggio del Vangelo, del resto, è sempre controcorrente, come, spesso, ci va il Maestro. Se ne sono accorti bene gli scribi e i farisei... siamo noi, forse, che facciamo finta di nulla e continuiamo a credere che la fortuna, la beatitudine sia nel conto in banca, nel successo, nel potere, nell'immagine. Realtà belle ed importanti ma che, se le metti al primo posto e come punto di riferimento, beh, i risultati sono lì da vedere nei TG e nelle cronache dei giornali e nella nostra vita, spesso banale e triste. Lui invece ci vuole "beati", in altre parole "felici", "fortunati". Occorre darsi una mossa ed uscire dall'equivoco nel quale ci ha cacciati una cultura basata sull'economia, sul potere, sul divertimento e sulle copertine... la cultura del gratta e vinci. La felicità, lo dice il Signore Gesù, passa su altri binari e su strade diverse: quelle del servizio, della solidarietà, della giustizia, della libertà, del perdono, della trasparenza, dell'ascolto, dell'Amore. Questa è la "rivoluzione" che hanno fatto e continuano a fare i santi; questa è la "rivoluzione" che dobbiamo fare noi: "Quella del cuore". Le Beatitudini sono indicazioni concrete del cosa dobbiamo fare, sul dove dobbiamo andare, sul come dobbiamo cambiare. Oggi è la festa di tutte quelle donne e quegli uomini, che hanno messo al centro della loro vita il Signore Gesù, e lo hanno fatto scegliendo la Sua Parola come la Parola Vera. È la festa di quei milioni d’uomini e donne, che non sono segnati sui calendari, ma che ci sono passati accanto, ci hanno preceduto e che hanno lasciato una traccia di luce e d’amore anche nella nostra vita. Oggi è la festa di chi non si è arreso alle banalità, di chi non ha tirato su bandiera bianca di fronte alle difficoltà.