
Il Teatro Delle Arti accoglie Massimiliano Gallo con il suo nuovo spettacolo, “Anni ’90… Noi che volevamo la favola!”, in scena sabato 6 dicembre alle ore 20.45 e domenica 7 dicembre alle ore 18.00, nell’ambito della stagione teatrale diretta da Claudio Tortora.
Dopo il successo di “Stasera, Punto e a Capo!”, dedicato agli anni Ottanta, Gallo torna a raccontare – con il suo stile inconfondibile, ironico e lucido – un altro decennio che ha segnato un’intera generazione: gli anni Novanta.
Il nuovo spettacolo riparte simbolicamente dalla caduta del Muro di Berlino, l’immagine che aveva chiuso il lavoro precedente: un evento che sembrava annunciare una nuova era di ottimismo, libertà e possibilità. Ma davvero il mondo è cambiato? Gallo, con la sua consueta capacità di alternare leggerezza e profondità, accompagna il pubblico in un viaggio che svela il lato luminoso e quello dimenticato di quel decennio.
Gli anni ’90 sono stati la stagione delle canzoni iconiche – da Ligabue a Jovanotti –, dei fenomeni televisivi come il Karaoke di Fiorello, Non è la Rai, Bim Bum Bam, Baywatch, Blob, Art Attack; dei film che hanno segnato l’immaginario collettivo – da La vita è bella a Forrest Gump, fino al dilemma tra pillola rossa e pillola blu di Matrix. Ma sono stati anche gli anni dei videogame simbolo come Super Mario e Pac-Man, dell’arrivo del Viagra, della rivoluzione tecnologica e della prima idea di un mondo connesso.
Accanto alla nostalgia, Gallo non dimentica ciò che spesso si preferisce non ricordare: i conflitti che hanno attraversato il decennio, dal Ruanda alla ex Jugoslavia, la svalutazione della Lira, le conseguenze politiche ed economiche post-Mani Pulite, l’ingresso in politica di Silvio Berlusconi nel 1994, l’ascesa della Lega Nord. Un mosaico di eventi che hanno modificato profondamente l’Italia e il mondo.
Con la sua ironia sottile e la capacità di ridere “delle nostre disgrazie”, Massimiliano Gallo trasforma tutto questo in un racconto vivo, divertente e sorprendentemente attuale. Un’occasione per ritrovarsi, ricordare, riflettere e – soprattutto – continuare a fare festa.
“Raccontiamoli questi anni ’90 – dice Gallo – ridendo di ciò che siamo stati, di quello che ci eravamo promessi e di ciò che, in fondo, non è cambiato davvero. Che la festa continui…”

