di GENNARO SAVIO

Forio che da sempre è meta di grandi artisti provenienti da tutto il mondo, è da secoli terra di straordinari pittori, scultori e scrittori. Tra gli artisti più conosciuti ed apprezzati dalla metà del secolo scorso, c’è sicuramente Mario Capuano, in arte e per tutti Mariolino.

L’ultimo sopravvissuto di una generazione che a Forio e sull’isola d’Ischia ha scritto la storia dell’arte locale apprezzata in tutto il mondo e dai migliori artisti internazionali del ‘900. Classe 1943, il 18 luglio scorso ha compito ottant’anni. Un compleanno festeggiato con una mostra allestita presso Villa Arbusto a Lacco Ameno dove i dipinti di Mariolino sono esposti nella dimora che fu dell’editore Angelo Rizzoli. Un’incantevole villa caratterizzata dalla natura verdeggiante, dalla presenza del museo archeologico di Pithecusae e da panorami mozzafiato attraverso i quali con lo sguardo si riesce ad abbracciare tutto il Golfo di Napoli. Un incanto, proprio come i quadri realizzati da Mariolino nei cui dipinti è quasi sempre presente almeno un Pinocchio. Decidiamo di andarlo a trovare a casa, in pieno centro storico Forio. Ci accoglie affettuosamente nel suo studio privato dove sono conservate centinaia delle sue opere. Ce ne mostra alcune, bellissime e dai titoli eloquenti. Come “Il Paese dei balocchi”, l’Italia, “Fratello d’Italia”, un pinocchio incastonato nel tricolore, e tanti altri. A colpirci particolarmente, è la cornice tridimensionale di un quadro che non è di legno, ma che è stata dipinta dal Maestro: da non credere! “Da piccolo sino a ventuno anni – ha dichiarato Mariolino - ho dipinto. Dopo ho smesso per andare a navigare e solo dopo, tornando, ho ripreso a dipingere piano piano. Ho sempre fatto mio il discorso concettuale”, spiega Mariolino. “Infatti – continua l’artista foriano – io non dipingo i panorami, ma il concetto, l’ironia della vita e quindi uso Pinocchio. Pinocchio come interprete dell’uomo. Benedetto Croce disse che il legno da cui è stato prodotto il Pinocchio, rappresenta l’Umanità”. Ci sediamo e Mariolino ci racconta la sua storia svelandoci, tra l’altro, un aneddoto incredibilmente originale e che riguarda la distruzione dei dipinti che aveva realizzato sino ai ventuno anni, età in cui si imbarcò per lavorare. “Sino a ventuno anni- ha sottolineato Mariolino - ho avuto un’intensa attività pittorica ma come mi imbarcai incendiai tutti i quadri realizzati da giovane. Lasciai solo qualche ricordo goliardico dei ritratti dei miei compagni di scuola”. Al termine della nostra breve chiacchierata, Mariolino ha lanciato un appello ai giovani che vogliono intraprendere la strada dell’arte. “Ai giovani – ha concluso Mariolino - dico di essere meno superficiali e più profondi in quello che vogliono fare”. Infine a Mariolino abbiamo consegnato un ritratto dell’artista foriano realizzato dal giovane Simone Savio. Ed il maestro, quasi a voler ricambiare il dono, ci ha regalato una serigrafia delle sue opere. Un dono prezioso quello di Mariolino per il quale lo ringraziamo e tanto di vero cuore.