Come Impostare un Presepe di Natale - Idee per un Presepio Fai da Te

di Clementina Leone

Il Natale è alle porte per cercare con tutta la sua magia di riportare un po’ di pace e serenità nelle case, ma anche quest’anno non sono mancate le polemiche sul presepe. Lo scontro è avvenuto con quanti, ricoprendo anche ruoli istituzionali, si sono rifiutati di allestirlo per non offendere minoranze religiose o perché, essendo laici, hanno ritenuto di delegare la scelta di realizzarlo o meno ad altri soggetti.

Le polemiche hanno riguardato, anche quanti hanno allestito presepi stravolgendo il suo significato e il messaggio natalizio. Insomma, ogni anno l’allestimento dello stesso, anziché essere un rito di concordia e di riconoscimento di valori comuni che vanno ben oltre il cattolicesimo, diviene un atto divisivo. Tutto questo è un peccato, visto che, con il presepe e le sue riproduzioni pittoriche e scultoree, le spettacolarizzazioni nelle piazze e nelle chiese, che ancor oggi si ripetono in centinaia di comuni italiani, ebbe inizio la cultura moderna e quel rinnovamento artistico che nel Medioevo pose la base della cultura dell’Occidente. Tutti i maggiori artisti si sono espressi nel presepe a cominciare da Giotto, Arnolfo di Cambio, Cimabue, fino ad Andrea della Robbia, Filippo Lippi, Botticelli e Leonardo. E nel teatro? L’origine del teatro italiano è nel dramma liturgico, nei presepi viventi come nelle processioni della Passione. Ma non basta. Provate a immaginare Napoli senza presepi. Provate a dire ai turisti che visitano l’Italia per vedere da vicino l’arte, la cultura e tutto ciò che questa tradizione ha creato nel mondo che qui non ci sono più i presepi e che sono stati rinnegati perché segno che la cultura occidentale debba essere “decolonizzata”. Mi domando, poi, come potrebbe una rappresentazione incentrata su personaggi dolci e pacifici come un bambino in fasce, degli angeli oranti e pastori trasognati, offendere una religione? Per gli islamici, ad esempio, Gesù è l’ultimo e il più importante dei profeti e, quando si riferiscono a lui, lo fanno facendo seguire il suo nome da un Amin, che è l’equivalente del nostro Amen. Dunque, indipendentemente dalla divinità che portiamo nel cuore, difendiamo quelle tradizioni che prima di essere religiose sono culturali, come il presepe, intorno al quale ritorniamo tutti un po’ bambini. Un tempo, alla mezzanotte della Vigilia di Natale, quando era tradizione depositare la statuina del bambin Gesù nella mangiatoia, sembrava che assieme a noi fossero presenti anche i nostri cari che non ci sono più, questa è la vera magia del Natale che potremmo tradurre anche con un’altra potentissima parola: Amore.