La nuova vita di Tiziano Ferro dopo la pausa improvvisa: come sta il  cantante - Ricomincio dai Libri

di Clementina Leone

“You cannot open a book without learning something” (Non possiamo aprire un libro senza imparare qualcosa). Questo di base è quello che dovrebbe motivare ogni docente durante tutto l’anno scolastico, per cercare di trasmettere ai futuri uomini e donne di domani l’amore per lo studio.

I ragazzi di oggi, sono figli della tecnologia e dei social, quindi, sta al professore bravo e competente, insegnare agli stessi, che esiste anche “un’altra faccia della medaglia” che è data dallo studio, strumento attraverso il quale poter comprendere e saper gestire al meglio i social. Difatti, nel corso di una delle sue ultime interviste, anche il cantante Tiziano Ferro che ha lanciato il suo nuovo album “Sono un grande” il 24 ottobre scorso, ha dedicato uno spazio significativo ai suoi insegnanti, evidenziando il ruolo cruciale che hanno avuto nella sua formazione personale e professionale. L’artista, classe 1980, ha espresso riconoscenza autentica verso figure che lo hanno accompagnato durante il percorso scolastico, sottolineando quanto il loro insegnamento abbia inciso sulla sua vita. Il suo prpf. di italiano e latino durante il triennio del liceo scientifico ed esempio, ha rappresentato per lui uno dei modelli educativi più memorabili, difatti, lo stesso lo descrive come: “uno di quelli innamorati del suo lavoro“, sottolineando in particolare la sua metodologia didattica innovativa: “ci faceva leggere la letteratura recitandola” e “era molto attento alla sensibilità dei ragazzi”. Il docente, scomparso e ricordato con affetto dal cantautore, rappresentava quella categoria di professionisti che trasformava le lezioni tradizionali in esperienze coinvolgenti. L’artista riconosce che gli insegnanti operano in condizioni di complessità crescente, gestendo simultaneamente l’educazione di tanti allievi, ognuno con personalità e prospettive distinte. Tale osservazione sottolinea come la professione docente richieda una resilienza costante, una qualità che Ferro identifica come centrale nel lavoro educativo contemporaneo. La vocazione didattica emerge dunque, quale elemento distintivo, caratterizzato da dedizione, innovazione metodologica e capacità di incidere sulla traiettoria formativa degli studenti nel lungo periodo. Ovviamente, visto che la società odierna, spesso non riesce più attraverso la scuola a fornire delle buone basi ai futuri uomini e donne di domani, es. ragazzi e ragazze che si diplomano al Liceo Linguistico senza saper parlare e comprendere nelle lingue straniere che hanno studiato per 5 anni e tanto altro, una domanda sorge spontanea… Esiste ancora la vocazione didattica? Per molti, l'insegnamento è una missione intesa come impegno nella crescita degli studenti, oltre che un lavoro. Un vero insegnante dovrebbe avere empatia, curiosità e resilienza. Infatti, quello moderno dovrebbe possedere non solo conoscenze disciplinari, ma anche capacità di mediazione, gestione della classe, per adattare il proprio insegnamento alle diverse esigenze degli studenti e delle loro famiglie. Molti insegnanti continuano a esercitare la professione con passione, mentre altri faticano a causa delle sfide attuali. La discussione solleva quindi, la necessità di riflettere su come supportare al meglio gli stessi e valorizzare il loro ruolo fondamentale, cominciando in una più attenta e curata selezione.