Glauco Mauri protagonista a Retroscena memory martedì 31 luglio in seconda serata su Tv2000 - Retroscena

La programmazione nei teatri del Circuito Teatro Pubblico Campano dal 13 al 19 novembre 2023:

Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere

Info 0823799612

Martedì 14 novembre, ore 21.00

Inaugurazione stagione teatrale 2023/2024

Teatro Eduardo De Filippo di Agropoli

Info 3247879696

Mercoledì 15 novembre ore 20.45

Inaugurazione stagione teatrale 2023/2024

Teatro Comunale Mario Scarpetta di Sala Consilina

Info 3498713124

Giovedì 16 novembre, ore 20.45

Inaugurazione stagione teatrale 2023/2024

Teatro Diana di Nocera Inferiore

info 3347009811

Venerdì 17 novembre, ore 20.45

Inaugurazione stagione teatrale 2023/2024

Teatro delle Arti di Salerno

info 089221807

Sabato 18, ore 21.00, e domenica 19 novembre, ore 18.30

Best Live

presenta 

Giuseppe Zeno, Euridice Axen in 

Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto

di Lina Wertmüller

scritto da Lina Wertmüller in collaborazione con Valerio Ruiz

adattamento Marcello Cotugno, Irene Alison

con (in o.a.)

Barbara Alesse, Alfredo Angelici, Francesco Cordella

scene Roberto Crea, light designer Pietro Sperduti, costumi Lisa Casillo

regia Marcello Cotugno

Affrontare a teatro Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto di Lina Wertmüller, una delle maggiori registe del cinema italiano - autrice che ha profondamente segnato la cultura e l’immaginario del nostro Paese - è una sfida che abbiamo deciso di accettare con la dovuta umiltà.

La nostra versione di Travolti…, basata sul testo teatrale di Lina Wertmüller (la sua opera postuma! Quale onore…) scritto con Valerio Ruiz, ricolloca la storia nella dimensione del contemporaneo, scegliendo come nuovo campo di battaglia il differente clima socioculturale di una società tardo capitalista, in cui nuove tensioni e nuove contraddizioni determinano e orientano conflitti e emozioni tra i personaggi.

Negli ultimi, recentissimi, anni abbiamo infatti assistito a uno stravolgimento degli equilibri di genere, e abbiamo visto maturare una coscienza completamente nuova e una prospettiva più sfaccettata e inclusiva su temi come il sesso e la razza, che assumono un peso fondamentale all’interno di un testo come questo.

Se l’acquisizione di queste nuove consapevolezze nutre gli animati battibecchi del primo atto, ambientato sul lussuoso yacht già presente nel film – le litigate tra Raffaella e Toti, amici/nemici portatori di valori inconciliabili, le continue scaramucce tra Raffaella e Gennarino, i cominci scambi tra Gennarino e il suo capo Pippo – è nel secondo atto, quando Gennarino e Raffaella, ormai naufraghi, approdano sull’isola, che il mutamento degli equilibri di genere assume una decisiva importanza drammaturgica, ridefinendo anche gli equilibri tra i due protagonisti.

Farsi carico di tutto ciò, non significa però smussare la tagliente ironia e l’energia caustica che contraddistinguono Lina Wertmüller: pur riequilibrando i rapporti di forza tra i due protagonisti in nome della parità di genere, il testo non perde la sua capacità di provocare, divertire, spiazzare.

Travolti… è un racconto d’amore e di lotta di classe e, anche se il terreno di conflitto dei due personaggi ha subito degli slittamenti dal 1974 a oggi, la crepa che li divide resta insanabile: una destinata ad andare avanti per la propria strada di privilegio, l’altro destinato ad essere lasciato indietro.

Lo spettacolo, quindi, evoca il film senza imitarlo, traducendo la visione cinematografica in azione teatrale: tanto con la presenza e la fisicità degli attori che in scena sudano, si rincorrono, lottano, si amano, quanto ricorrendo a una dimensione simbolica che lascia aperto allo spettatore uno spazio di immaginazione e memoria, quanto ancora attraverso l’affilatezza di dialoghi grotteschi, struggenti o comici.

Da questo punto di vista, è per me una straordinaria risorsa lavorare con attori di grande talento e sensibilità come Euridice Axen e Giuseppe Zeno.

Due interpreti capaci di far vibrare le corde della passione e dell’ironia e di trovare una propria personale misura per dare corpo ai ruoli appartenuti a due icone del cinema italiano: Mariangela Melato e Giancarlo Giannini.

Equilibristi, lottatori, nemici e amanti, Gennarino e Raffaella riempiranno il palco della tensione sensuale e della ruvida poesia che si fa strada nei loro cuori induriti.

E, nell’orizzonte selvaggio e primordiale dell’isola, cercheranno di uno stato di natura in cui sia davvero possibile incontrarsi e amarsi al di là di ogni differenza.

Una volta in salvo, lontano l’isola, per Gennarino e Raffaella non ci sarà salvezza, perché l’amore non basta ad amarsi, sembra dirci la Wertmüller nell’amaro epilogo di una storia che, a quasi mezzo secolo di distanza, non smette di essere una potente allegoria dei conflitti ideologici, economici e di genere che attraversano la società umana.

Marcello Cotugno


Cinema Teatro Italia di Eboli

Info 0828365333

Martedì 14 novembre, ore 20.45

Inaugurazione stagione teatrale 2023/2024

Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei

Info 0818577725, 3381890767

Da venerdì 17 a domenica 19 novembre

(feriali ore 20.30, festivi ore 18.15)

Inaugurazione stagione teatrale 2023/2024

Clap Produzioni e AG Spettacoli

presentano

Paolo Caiazzo in

Separati ma non troppo

Commedia in due atti scritta da Paolo Caiazzo e Francesco Procopio

con Giovanni Allocca, Daniela Ioia, Irene Grasso

scene Massimo Comune

costumi Federica Calabrese

aiuto regia Cristiano Esposito

regia Paolo Caiazzo

Le partite di calcetto settimanali oggi sono Separati Vs Ammogliati. Giulio a cinquant’anni si separa, è costretto a cambiar casacca e chiede ospitalità ad un suo ex avversario. Nicola, separato da tempo, occupa un appartamento di proprietà della vicina Carmela con probabili disturbi psicologici. Per questo l’uomo ha pattuito l’occupazione gratuita della casa in cambio di attività di badante.

Per dividere le spese sempre più insostenibili, con l’aggravante di alimenti da passare alla ex, Nicola accetta la convivenza, ma Giulio scopre ben presto l’equilibrio precario della casa dovuto alle folli incursioni della proprietaria.

In questo instabile habitat cercano comunque di superare la crisi esistenziale e depressiva dovuta alla nuova situazione da single ritrovata in tarda età.

Il nuovo stile di scapoloni galvanizza i due rendendoli affiatati e complici nell’affrontare le ex compagne, ma dopo un iniziale periodo d’euforia, i due assumono ritmi più lenti e sobri come qualsiasi coppia di fatto.

Nel tentativo di regalarsi una serata trasgressiva accettano un incontro al buio con due donne conosciute su Tinder. Scoprono ben presto di aver però agganciato le proprie ex. La serata prende una piega inaspettatamente

piacevole ma le donne mostrano attrazione per l’ex marito dell’altra. I difetti dell’uno appaiono pregi per quella e viceversa scoprendo così affinità incrociate. In totale confusione, rivalità, e ritrovata gelosia, i due uomini non riescono a gestire l’anomala situazione fino a trovarsi di fronte ad un’insana proposta: Lo scambio di… ex coppie! Accetteranno?


Teatro Nuovo di Napoli

Info 0814976267

Da giovedì 16 a domenica 19 novembre

(giovedì ore 21.00, venerdì e domenica ore 18.30, sabato ore 19.00)

Compagnia Mauri Sturno

presenta

Glauco Mauri in

Il canto dell’usignolo

con Marco Blanchi

musiche composte ed eseguite da Giovanni Zappalorto

percussioni Marzio Audino

elementi scenografici Marta Crisolini Malatesta

Glauco Mauri, accompagnato da Marco Blanchi e dalle musiche composte ed eseguite in scena da Giovanni Zappalorto, sono i protagonisti della serata che attraverso la poesia dei brani tratti da: Enrico V, Come vi piace, Riccardo II, Timone d’Atene, Giulio Cesare, I Sonetti, Re Lear, La Tempesta, danno voce alle immortali opere di Shakespeare, «l’usignolo» che con il suo canto ci parla della vita di tutti noi.

Il titolo scelto, fa riferimento alla breve favola di Gotthold Ephraim Lessing. Un pastore, in una triste sera di primavera dice a un usignolo: «Caro usignolo, perché non canti più?» «Ahimè – rispose l’usignolo – ma non senti come gracidano forte le rane? 

Fanno tanto tanto chiasso e io ho perso la voglia di cantare. Ma tu le senti?»  «Certo che le sento – rispose il pastore – ma è il tuo silenzio che mi condanna a sentirle».

Allo stesso modo, Mauri decide di “cantare”, per non condannarci a sentire il tanto gracidare della banalità e della volgarità.


Teatro Metropolitan di S. Anastasia

Info 0815305696

Giovedì 16 novembre, ore 20,45

Inaugurazione stagione teatrale 2023/2024

Teatro Partenio di Avellino

Info 0825270961 - 3484072885

Venerdì 17 novembre, ore 20.45

nell’ambito della rassegna “I colori della musica”

Enzo Avitabile in

Napoletana

testi e musiche Enzo Avitabile

con 

Enzo Avitabile, voce, arpina, sax sopranino in MIb
Gianluigi Di Fenza, chitarra
Emidio Ausiello, cassa, tamburo, tamburino, castagnette
Marco Pescosolido, violoncello

Enzo Avitabile, tra i fondatori del Neapolitan power, si esibisce in uno speciale concerto in acustico dedicato alla canzone napoletana, che vede anche l’uso di uno strumento come l’arpina inventato per l’occasione.

Il suo è un canto libero e religioso ma anche profano, in cui la religione è innanzitutto un sentimento popolare più che liturgico, una preghiera laica che cerca di incontrare le persone e le emozioni perse in una risata.


Teatro La Provvidenza di Vallo Della Lucania

info 0974717089

Venerdì 17 novembre, ore 20.45

Inaugurazione stagione teatrale 2023/2024

MusicaèManagement

presenta

Gino Rivieccio

in

Da cosa nasce cosa

di Gino Rivieccio e Gustavo Verde

regia Vincenzo Liguori

Gli accadimenti degli ultimi due anni non possono passare inosservati. I cambiamenti sociali ed economici, quelli climatici, per non parlare di quelli umorali, hanno fatto si che la nostra vita cambiasse repentinamente.

Senza contare il Covid che ha mutato il nostro stile di vita facendoci chiudere dietro le imposte della diffidenza e dell’isolamento. Ma è sul virus della stupidità e della insulsaggine imbevuta di follia contro il quale non c’è nessun vaccino, che Gino Rivieccio in questo suo monologo teatrale batte l’accento.

Un virus che sembra aver ottenebrato le menti anche di chi dovrebbe governare il mondo. Con la consueta ironia e con il garbo e la misura che caratterizzano i suoi spettacoli, il comico napoletano in Da cosa nasce Cosa ci porta a sorridere e a riflettere collegando i vari argomenti che affronta come un bambino che trascina le carrozze del trenino legate da un filo sottilissimo.

Lui è un capotreno istrionico che sa sottolineare anche con dei francobolli musicali e con il supporto di tre vocalist, le varie fasi dello show. In scena al pianoforte il maestro Marco Ciardiello.



Teatro Delle Rose, Piano Di Sorrento

info 0818786165, 3385003816

Venerdì 17 novembre, ore 20.45

Inaugurazione stagione teatrale 2023/2024

Teatro Umberto di Nola

info 0815127683, 0818231622

Sabato 18 novembre, ore 20.45

Inaugurazione stagione teatrale 2023/2024

Artisti Riuniti 

presenta

Sal Da Vinci in

Sal Da Vinci Stories 

uno spettacolo scritto da Sal Da Vinci, Luca Miniero e Ciro Villano

messa in scena Sal Da Vinci, Ernesto Lama

con Ernesto Lama

supervisione artistica Luca Miniero

musica dal vivo

Christian Capasso, basso e contrabbasso

Antonio Mambelli e Gianluca Mirra, batteria e percussioni 

Maurizio Fiordiliso, chitarra

Giuseppe Fiscale, fiati e tastiere

Sasà Piedepalumbo, fisarmonica e pianoforte

scene Roberto Crea

costumi Lisa Casillo

disegno luci Francesco Adinolfi

video Mariano Soria

L’idea è quella di uno spettacolo che unisca il cuore della canzone di Sal con la modernità, anzi con la quotidianità della tecnologia con la quale tutti i giorni ci confrontiamo: i social. Tutto si svolge su un palco, elegante, dal sapore neutro ed essenziale, gli unici elementi che hanno risalto sono un pianoforte con un computer adagiato sopra e un videowall sul fondo del palco. 

Sal armeggia al computer e prepara vere e proprie storie Instagram. Sono queste storie il filo conduttore dello spettacolo. Mentre le compone ecco l’occasione per parlare della sua vita con originalità al pubblico in sala.

Ma procediamo per ordine, con alcuni esempi. La prima storia Sal la realizza utilizzando alcune foto del padre che vengono proiettate sul videowall. Mentre appaiono lui le commenta, e commenta un pezzo della sua vita. 

Instagram diventa un modo nuovo, moderno e non autocelebrativo, per parlare di sé, e consente di far correre lo spettacolo su due binari. Da un lato la storia pubblica che davvero Sal mette on line una volta composta, ma anche e soprattutto la storia privata e intima raccontata con ironia al pubblico in sala.

Insomma il pubblico a casa o su Instagram vede il finale del discorso, il risultato, ma tutto il racconto emozionale che porta a quella storia si svolge sul palco. 

Ogni storia avrà un argomento, corredato di video e foto e scritte…con un testo e una canzone che l’accompagnerà. Il rapporto con il padre, vari personaggi della sua vita, i figli, gli esordi ai matrimoni, il successo, Scugnizzi, il rapporto con Pino Daniele, ma anche il rapporto con la madre, e con quel genio di De Simone…vogliamo conoscere la sua opinione su Napoli, e dove stava durante il terremoto ma anche come avvenne l’incontro con Mattone per Scugnizzi.

Dieci storie di vita e anche di Instagram perché Sal ha una vita che merita un racconto intimo. Un Sal inedito, intimo, un viaggio profondo quasi psicoanalitico fra Napoli, la musica e i colori di un artista che con l sua voce e la sua vita sfugge a tutte le etichette. 


Teatro Barone di Melito di Napoli

Info 0813418905, 3278654469

Sabato 18 novembre, ore 20.45

Inaugurazione stagione teatrale 2023/2024

Immaginando Produzioni

presenta

Vico Sirene

di Fortunato Calvino

con Luigi Esposito, Rosario Morra (in arte Gigi & Ross)

e con Ciro Esposito, Marco Palmieri, Luigi Credendino, Mattia Ferraro

scene Clelio Alfinito, costumi Francesca Romana Scudiero
musiche Paolo Coletta, assistente alla regia Pina Strazzullo

regia Fortunato Calvino

Vico Sirene, parla dei “femminèlli” napoletani, ispiratrice di questo mio testo è stata la Tarantina(88anni), figura straordinaria e memoria storica dei quartieri spagnoli dove tutt’oggi vive. Non è un caso che ho scelto questo titolo: “Vico” intenso come groviglio di vicoletti e stradine del centro storico e in particolar modo dei quartieri spagnoli ma anche groviglio di vite diverse, vissuta da un’umanità complessa e variegata. Anime di questo paradiso-inferno che è Napoli.

E “Sirene”, fa riferimento al mito della Sirena Partenope che con la sua ambiguità da sempre ammalia, accoglie il nuovo e il diverso. “Vico Sirene” è un viaggio nelle profondità dell’anima, di una realtà che pulsa da secoli nelle vene di questa città straordinaria madre, magnifica incantratrice, e a volte perfida matrigna.

Una città con una popolazione straordinariamente variegata e che riesce a convivere con lo straniero da sempre, fino a farlo diventare lentamente un napoletano d’adozione. Il mondo dei “femminièlli” con i loro riti (dalla figliata, al matrimonio dei femminièlli), resta e rimarrà una realtà storica radicata nel tessuto sociale di questa città.

Ho cercato così di portare in scena la “vita” di un vicolo molto particolare. E come un pittore con la sua tela, ho dato colore ai personaggi, con le loro storie di prostituzione e di amori andati, di un’esistenza difficile.

La tombola, filo rosso di tutto il testo, unisce sia le donne di Napoli che i “femminièlli” da Natale ad agosto; novanta numeri che estratti dal “Panàro” diventano occasione di divertimento e di scherno, di feroci battute che ogni sera come un antico rito si ripete in un basso.