Inceneritore di rifiuti urbani di Acerra | EJAtlas

“Nel question time di oggi sull’inceneritore di Acerra, l’assessore Bonavitacola cela dietro il paravento della manutenzione tecnica e della creazione di una linea di supplenza la realizzazione della quarta linea.

Afferma, a più riprese, che non ci sarà un incremento dei quantitativi di rifiuti da trattare nascondendo ai campani che già adesso l’impianto sta bruciando più del dovuto”. Dichiarano il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello e la deputata del Movimento 5 Stelle Carmela Auriemma.

“L’assessore, a dispetto di ciò che dice, sa bene che non esiste un limite di massa per il termovalorizzatore di Acerra. L’originario quantitativo massimo di 600.000 tonnellate annue, con l’applicazione del criterio del carico termico, unico caso in Italia, consente l’attuale incenerimento di circa 750 mila tonnellate e il piano dei rifiuti prevede che si possa arrivare fino a 900 mila. In questo momento l’impianto brucia 150 mila tonnellate in più, l’equivalente di un altro inceneritore. Quella che vogliono costruire - continuano Saiello e Auriemma - è una linea che funzionerà al pari delle altre e non in sostituzione. A smentire le parole di Bonavitacola è la stessa Regione Campania che, con il Report sul monitoraggio dei rifiuti del 2022, dice che dal 2016 la raccolta differenziata nella nostra regione è ferma al 53% e gli obiettivi di economia circolare imposti dall’Europa non vengono rispettati”.

“Per queste ragioni ho presentato un’interrogazione alla giunta regionale chiedendo di avviare la cancellazione di ogni progetto relativo allo studio o alla costruzione della quarta linea - conclude Saiello - di incentivare la raccolta differenziata per ridurre il carico di rifiuti e utilizzare la terza linea come sostitutiva durante la manutenzione delle altre due. Infine ho chiesto di impiegare ogni risorsa utile unicamente a rendere la struttura più adeguata e meno impattante su un territorio già devastato dal punto di vista ambientale e con un tasso di patologie tumorali tra i più alti in Italia ed in Europa”.