Napoli, al Vomero scompare un'altra storica bancarella dei librai - Il  Mattino.it

La bancarella di libri di via Luca Giordano, nel quartiere Vomero della città di Napoli, è l'ultima delle attività storiche del capoluogo campano ad aver chiuso i battenti, pochi giorni fa, a causa della crisi economica determinata prima dalle restrizioni legate alla pandemia e oggi dal caro bollette.

Inaugurata negli anni Ottanta davanti lo storico edificio scolastico dell'Istituto Vanvitelli, la bancarella era un elemento caratteristico del quartiere e un luogo di aggregazione e di incontro per i suoi abitanti. D'altronde è proprio il Vomero, lo storico quartiere del commercio napoletano, a soffrire maggiormente i contraccolpi della crisi, laddove gli esercenti di altre zone della città, anche più popolari, mostrano una maggiore resilienza e capacità di adattamento alle difficoltà. Non a caso anche un'altra storica attività commerciale napoletana che ha recentemente concluso la sua esistenza, la Panetteria Finelli, apparteneva da oltre cinquant'anni ad una delle storiche famiglie di commercianti vomeresi ed era ubicata nella centralissima via Kerbaker: in questo caso la chiusura ha avuto luogo nel luglio dello scorso anno ed è scaturita, oltre che dalle difficoltà innescate dalla crisi, anche dalla mancanza di ricambio generazionale. Un problema che da anni, anche molto prima del fatidico 2020, stava determinando un processo di decimazione degli antichi esercizi commerciali a conduzione familiare, a favore dei negozi con marchi in franchising. Non è avvenuta al Vomero, ma presenta caratteristiche simili, anche la chiusura della storica pasticceria e cioccolateria Ranaldi, situata al Vico Lungo Gelso, nel cuore dei Quartieri Spagnoli dopo 100 anni di attività, annunciata lo scorsso giugno su facebook con queste parole: "Ringraziamo tutti voi per le belle parole, ma ormai ci siamo fatti vecchietti e preferiamo chiudere, vi salutiamo con affetto. Ciao da tutti noi". Secondo dati diffusi dalla Confcommercio di Napoli, a marzo 2022, due anni dopo lo scoppio della pandemia da Covid 19, erano circa 1.300 le attività commerciali della città che avevano cessato di esistere, spesso sostituite da pizzetterie o garage.