di Mirella Falco

Ho fatto un sogno terribile, in cui le donne di tutto il mondo erano considerate figlie di un dio minore, dovevano patire maltrattamenti, violenze e umiliazioni, a loro non era riconosciuto alcun diritto, neppure quello dell’istruzione.

Conducevano una vita all’ombra dell’ingombrante figura maschile. Facevano parte di una società patriarcale, dove si innestava nelle giovani menti l’idea che il comando e tutti i poteri fossero nelle mani dell’uomo. Non potevano parlare in presenza di un individuo del genere opposto, erano escluse anche dalle più banali delle operazioni economiche. La figura femminile era considerata vicina allo zero, i loro diritti erano garantiti dal buon senso e dalla benevolenza dei mariti. Non si sposavano per amore, ma il matrimonio era combinato dalle famiglie o tal volta riparatore dopo una violenza. Il tradimento da parte dell’uomo era la normalità, se non un dovere. Mentre se a tradire fosse stata la donna, questa avrebbe mancato di rispetto e disonorato il marito e bisognava rimediare all’onore violato con quello che chiamiamo oggi “femminicidio”. E questa situazione è perdurata secoli. Ho cercato di svegliarmi, mi sono data uno scossone, ma nulla, il sogno continuava, andava avanti… Le donne non avevano diritto al volto o di espressione, in alcune zone del mondo, addirittura, non avevano neppure la libertà di camminare per strada con i capelli al vento, avevano l’obbligo di indossare il velo o peggio il burqa, tutto il corpo doveva essere coperto e nessuna forma si doveva intravedere, persino gli occhi era impossibile intravedere; indossare una minigonna, poi, era impensabile. Per essere considerata una poco di buono, violentata o lapidata, bastava poco.  Ad un tratto, però, sono apparse delle piccole-grandi Donne; proprio come il famoso personaggio a fumetti “Wonder Woman”, hanno cercato di salvare il mondo, o per lo meno, ci hanno provato a renderlo un posto migliore. Così ha avuto inizio una lunga battaglia. Sono accorse figure importanti, giunte da epoche diverse. Per prima si è schierata Giovanna D’Arco, che vestita da uomo ha combattuto e condotto l’esercito francese alla vittoria contro quello inglese durante la guerra dei cento anni, e via via si sono allineate Ipazia (matematica e filosofa) - Amelia Earhart (aviatrice) - Ameenah Gurib-Fakim (presidentessa e scienziata) – Jacquette Delahaye (piratessa) – Elisabetta I (regina Inglese) – Cholita Climbers (alpinista) – Ann Makosinski (inventrice) – Anna Politkovskaja (giornalista) – Claudia Ruggerini (partigiana) – Kate Sheppard (sufragetta) – Malaya Yousafzai (attivista) - Ruth Bader Ginsburg (giudice della corte suprema) – Nancy Wake (spia) – Rita Levi Montalcini (scienziata) – Rosa Parks (attivista) – Tamara de Lempicka (pittrice) – Virginia Wolf (scrittrice) – Wilma Rudolph (atleta) – Lella Lombardi (pilota di formula uno) – Jill Tarter (astronoma) – Artemisia Gentileschi (pittrice) – Maria Montessori (educatrice) – Patty Smith (artista rock) – Evita Peron (attrice, politica e sindacalista)- Michelle Obama (ex first lady americana ed avvocato) – Lady Diana (principessa del Regno Unito) – Liliana Segre (attivista e politica italiana). Queste e tante altre impavide donzelle hanno in comune caparbietà, perseveranza e forza d’animo, sono giunte a posizioni prestigiose, laddove quel ruolo era riservato ai soli uomini, nonostante tutto, sono riuscite a superare tutte le avversità e lasciare un segno indelebile nella storia; cambiando anche l’evoluzione del sogno. Progressivamente si ottennero i risultati sperati, alcune delle “eroine” femministe usavano per le loro battaglie il manifesto “We Can Do It”, (raffigurava un’operaia in tuta da lavoro, con il braccio muscoloso piegato, che durante la seconda guerra mondiale si davano da fare lavorando nelle fabbriche di armi e mezzi di combattimento; in quel periodo il manifesto di Miller incitava le donne assunte in fabbrica a lavorare più duramente); inseguito le sostenitrici del movimento femminista ritennero che l’immagine fosse l’incarnazione del potere femminile; inoltre, negli anni è stato usato per numerose campagne elettorali. Il sogno si è concluso così: le concezioni arcaiche sono state surclassate; Uomini e donne condividono gli stessi diritti e doveri, ricevono anche le stesse opportunità e trattamenti. Fortunatamente oggi le donne hanno successo, non sono più costrette a stare a casa e badare ai figli; fanno carriera e la loro opinione conta, sono vere forze della natura, anche se tal volta si cade in futili stigmatizzazioni che svalutano, così, tutti i risultati raggiunti sinora; questo fa presuppore che ci sia ancora tanto lavoro da fare; e non bisogna mai dare nulla per scontato. Sono, comunque, fiduciosa. Fin quando ci saranno delle “piccole” eroine che si alzano al mattino e combattono ogni giorno contro i pregiudizi, tabù, ansie, malattie… il mondo è in buone mani!