Preghiera a San Tommaso Apostolo, per chiedere più fede, ed invocarlo nel  giorno della sua festa

II DOMENICA DI PASQUA

Gv 20, 21-31 Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”.

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Commento di don Gigi Pini

Gesù dunque la sua missione l’ha portata a termine, vivendola tutta, fino in fondo. Adesso Lui è il Risorto. Proprio dalla Risurrezione parte e trova significato e motivazioni la nostra vocazione di persone: “…anch’io mando voi”. Essere cristiani allora non vorrà mai dire essere persone “sedute” su ideologie, su posizioni statiche, ma gente, popolo che sa camminare nella coerenza di chi vuol essere “testimone” di una Persona e non di un’idea. Tocca in altre parole a noi continuare la missione che il Padre aveva affidato al Figlio, adesso siamo noi i “mandati”. Lui ci ha fatto vedere cosa fare e come fare, ci ha lasciato la Sua Parola e la Sua Presenza (Sacramenti).

Non abbiamo più nessuna scusa per arrenderci o lasciar perdere, o sederci, e siccome queste sono delle tentazioni pesanti e, spesso, diventano peccati…allora ci regala subito il sacramento del perdono: la confessione. Sì, da subito ci regala la possibilità di riprenderci e di essere perdonati e poter così davvero camminate come testimoni veri e credibili. Lui ci conosce bene, sa come siamo fatti, ha conosciuto Giuda e Pietro…e noi rischiamo di essere un po’ l’uno e un po’ l’altro!

Sapere che c’è la possibilità di “ricominciare” e non cadere nella disperazione di Giuda, sapere tutto questo è troppo importante. A Pasqua dobbiamo renderci conto che il Sacramento della Confessione è un regalo “forte” che Lui dona per farci sentire dei “risorti”, persone amate dal Dio della Vita. Sì... 

- anche noi risorti dai nostri tradimenti, tiepidezze e superficialità;

- anche noi risorti dalla noia e dal pessimismo;

- anche noi risorti dall’indifferenza e da egoismi imbarazzanti;

- anche noi risorti dalle “tentazioni” ...e, in pratica, da tutto quello che il Male ogni giorno ci mette davanti. Abbiamo fra le mani il Sacramento “giusto” e “autentico” perché Lui ha voluto dare ad alcuni l’autorità di “rimettere i peccati”. Grande notizia…e proprio a Pasqua. Un ricordo nella preghiera per voi tutti. Buona vita. Un grande e forte abbraccio.