
di Clementina Leone
Il calcio in Italia è un fenomeno culturale, sociale ed economico fondamentale, che unisce le persone, genera emozioni e trasmette valori come disciplina, lealtà e lavoro di squadra, fungendo da potente strumento di aggregazione e integrazione sociale, oltre a essere un settore trainante per l'economia e l'industria del paese, con una forte identità nazionale legata alle sue squadre e alla Nazionale.
Ogni vero tifoso che si rispetti, non dovrebbe mai dimenticare queste cose, anche quando la propria squadra del cuore attraversa dei momenti no. Ma tornando alle partite giocate, durante il periodo di Natale, c’è un altro appuntamento calcistico da non dimenticare ed è quello della Super Coppa Italiana. Era il 1988 quando Enzo d’Orsi, storica firma del Corriere dello Sport, durante una cena suggerì a Paolo Mantovani, allora presidente della Sampdoria, di organizzare una sfida tra i blucerchiati vincitori dell’ultima Coppa Italia e il Milan che aveva conquistato lo Scudetto, al primo successo dell’era Sacchi. L’obiettivo era proporre una sfida analoga a quanto avveniva già all’estero, tra le tante un modello a cui ispirarsi la Charity Shield inglese. Detto fatto e la proposta avanzata formalmente da Mantovani arrivò in poco tempo sul tavolo del presidente della Lega Nizzola che approvò l’idea. La prima edizione però, fu posticipata subito all’anno successivo, per evitare la sovrapposizione con i Giochi Olimpici di Seul 1988. Con il passar del tempo comunque, le cose sono effettivamente cambiate, difatti, la novità dell’aumento delle squadre coinvolte ci ha avvicinato a quanto accade con l’omonima versione spagnola dal 2020. Il format è lo stesso della scorsa stagione con quattro squadre. Il Napoli campione d’Italia, il Bologna vincente della Coppa Italia, l’Inter seconda classificata e il Milan finalista della Coppa Italia. Semifinale 18 dicembre, ore 20 Napoli-Milan; Semifinale 19 dicembre, ore 20 Bologna-Inter; Finale lunedì 22 dicembre, ore 20. Al termine dei 90’ niente supplementari: in caso di parità, calci di rigore. La manifestazione, un’esclusiva Mediaset (le due semifinali saranno su Italia Uno e in streaming su Infinity; il canale della finale è ancora da stabilire), avrà gli standard di produzione televisiva dei big match di serie A e sarà visibile in oltre 160 Paesi. Dopo il pareggio di San Siro col Sassuolo, il Milan arriva in Arabia Saudita con tanta voglia di rimettersi subito in carreggiata e concedere il bis a Riad sulla scia del trionfo della passata edizione. Reduce dalle sconfitte contro Benfica e Udinese, nella moderna e spettacolare cornice dell'Al-Awwal Park Stadium il Napoli invece vuole vendicare il ko rimediato in campionato contro Pulisic & Co. e invertire la rotta lontano dal Maradona. In palio c'è un posto per la finale contro la vincente di Bologna-Inter e la possibilità di aggiungere in bacheca il primo trofeo stagionale dando anche un segnale forte e chiaro nella serrata lotta per lo scudetto. Statistiche alla mano, si tratterà del 179° confronto tra Milan e Napoli. A livello di club, il bilancio vede i rossoneri condurre per 71 vittorie a 53, ma Massimiliano Allegri è in svantaggio nel personale duello da allenatore contro Antonio Conte (cinque successi su nove scontri diretti).

