
Torna a Napoli il 28 e 29 novembre il P’Azz Festival organizzato da NapolinMente APS, AFASP Campania, con un’edizione che si rivolge in modo particolarmente diretto agli operatori, ai servizi e ai professionisti che ogni giorno lavorano nei percorsi di cura, accompagnamento e inclusione di persone con disagio psichico e disabilità intellettiva.
Una due giorni intensa, ospitata negli spazi del Palazzo Caracciolo Naples, che quest’anno si arricchisce di un respiro nazionale grazie alla collaborazione con realtà come Solaris APS e ANDEL – Agenzia Nazionale Disabilità e Lavoro, introducendo un confronto più ampio su modelli, metodologie e pratiche professionali.
Il festival vuole essere un luogo vivo di dialogo tra servizi pubblici, terzo settore, imprese sociali, famiglie e comunità: uno spazio in cui analizzare criticità, condividere strumenti operativi e immaginare nuove possibilità di autonomia, lavorativa e abitativa, per le persone più fragili. Tra i momenti più attesi dell’edizione figura la presentazione della Biblioteca Vivente WHY, un format esperienziale ispirato al modello di abcittà living library e realizzata da Why inclusion che entra nel festival come vero e proprio strumento formativo. Qui i “libri” sono persone che raccontano la propria storia in incontri individuali – storie di cura, lavoro, fragilità e autonomia – dando vita a un’esperienza che combina ascolto autentico, riflessione professionale e abbattimento dei pregiudizi. Il metodo si sta affermando come un dispositivo utile per équipe educative e cliniche, per percorsi di sensibilizzazione interna alle cooperative, per interventi nei centri diurni, nei servizi territoriali e nelle organizzazioni che si occupano di diversity & inclusion. Durante il festival la Biblioteca sarà attiva per l’intero pomeriggio del 28 novembre.
Il festival sarà inoltre l’occasione per il lancio ufficiale di MAD in Naples, una startup sociale e società benefit che propone un modello innovativo di impresa orientata all’inclusione. Attraverso la co-progettazione con designer e artigiani, MAD produce gioielli e accessori artigianali coinvolgendo direttamente persone con disagio psichico nei processi produttivi. Il ricavato delle vendite viene reinvestito in borse lavoro e percorsi formativi, restituendo dignità e autonomia economica a chi vive condizioni di fragilità. Un modello che si presta a essere sperimentato anche all’interno di cooperative sociali, CSM, comunità e servizi di inserimento lavorativo, e che durante il festival verrà raccontato sia nel panel istituzionale sia nel workshop tecnico del pomeriggio.
La prima giornata si aprirà con i saluti istituzionali di Comune di Napoli, ASL Napoli 1 Centro e Caracciolo Hospitality Group, per poi lasciare spazio al panel dedicato ai progetti di inserimento socio-lavorativo realizzati sul territorio da ANDEL, ERA Cooperativa Sociale, NapolinMente APS e MAD in Naples. A seguire, la presentazione della Biblioteca Vivente WHY e un workshop dedicato alla creazione di gioielli insieme a MAD in Naples e Volarte, pensato come momento pratico per esplorare l’artigianato come strumento educativo, terapeutico e professionalizzante. Accanto agli appuntamenti principali, la giornata ospiterà la mostra permanente e il mercatino solidale curati da Volarte, una degustazione sociale e un momento musicale con la Bandita Sbandata.
La mattina del 29 novembre sarà interamente dedicata ai tavoli di lavoro, cuore tecnico del festival.
Due i focus: Autonomia Abitativa, guidato da Antonella Cammarota (Solaris APS), dove si discuteranno modelli di abitare supportato, co-housing e continuità educativa; Autonomia Lavorativa, coordinato da Agostino Borroso (TAM Cooperativa Sociale), centrato su job coaching, reti tra imprese sociali e politiche attive del lavoro in ambito salute mentale. Gli esiti dei tavoli saranno raccolti e condivisi come materiale utile per il lavoro dei servizi e delle organizzazioni coinvolte.
Il P’AZZ Festival 2025 si rivolge a professionisti, enti pubblici, cooperative sociali, DSM, centri diurni, agenzie per il lavoro, imprese sociali, associazioni, famiglie e tutti coloro che ogni giorno contribuiscono a costruire percorsi di vita autonoma per le persone fragili. L’obiettivo è offrire un luogo di incontro e di scambio, ma anche consolidare alleanze operative capaci di produrre nuove opportunità, nuovi modelli e nuove prospettive per il futuro.

