L'Instituto Cervantes di Napoli presenta un ciclo di conferenze sulla Storia dell'Europa del XX secolo. Tre appuntamenti a cadenza mensile - 21 febbraio, 13 marzo e 15 aprile - a cura dello storico Julián Casanova, che indagherà avvenimenti, fatti e personaggi che hanno segnato le vicende europee dello scorso secolo.
Professore ordinario di storia dell'Università di Zaragoza, editorialista di El País e autore di diversi libri, Julián Casanova è stato visiting professor in prestigiose università europee (Queen Mary College di Londra e Central European University di Budapest e Vienna), americane (Harvard, Notre Dame e New School for Social Research) e latinoamericane (FLACSO, a Quito e Universidad Industrial de Santander, in Colombia).
Più volte ospite dell’Instituto Cervantes di Napoli, lo storico spagnolo nel corso dei tre incontri ad accesso gratuito, che avranno la traduzione simultanea italiano/spagnolo e si potranno seguire anche in streaming, affronterà diversi temi. Gli argomenti trattati saranno: “Lenin, cento anni dopo” nel primo incontro, poi “La violenza sessuale nell'Europa del Novecento: dall'Armenia alla guerra in Bosnia” e, infine, “Picasso e La Guernica e gli orrori delle guerre del XX secolo”. Tre appuntamenti con la storia d’Europa, analizzata attraverso l’arte, la cultura, i conflitti e le similitudini con il mondo contemporaneo.
Lenin, cento anni dopo
Mercoledì 21 febbraio ore 18
Primo incontro del ciclo di conferenze Storia dell'Europa del secolo XX a cura dello storico Julián Casanova.
Vladimir Ulyanov Lenin (1870-1924) iniziò ad avvicinarsi al marxismo nei primi anni Novanta del XIX secolo e da allora intraprese la carriera di rivoluzionario. Quando la dinastia Romanov cadde nel febbraio 1917, si trovava in esilio a Zurigo, arrivò a Pietrogrado il 3 aprile 1917 e fu accolto come un eroe da operai e soldati. La presa del potere da parte dei bolscevichi pochi mesi dopo, in ottobre, fu uno dei principali eventi del XX secolo e non sorprende che gli storici ne diano interpretazioni diverse. La rilevanza di Lenin in questo processo di conquista e consolidamento del potere è indubbia. La sua visione centralista dello Stato rivoluzionario lo portò a rafforzare polizia e meccanismi coercitivi, a stabilire uno Stato monopartitico e a reprimere le forme più moderate di democrazia socialista. Dopo l'attentato del 30 agosto 1918, il culto di Lenin come zar del popolo si diffuse a macchia d'olio continuando a crescere anche dopo la sua morte.
La violenza sessuale nell'Europa del secolo XX
Mercoledì 13 marzo ore 18
Secondo incontro del ciclo di conferenze Storia dell'Europa del secolo XX a cura dello storico Julián Casanova.
La violenza sessuale comprende lo stupro, le mutilazioni, la prostituzione, la rasatura dei capelli, i matrimoni e le gravidanze forzate, ma negli episodi più estremi di disumanizzazione delle vittime e di brutalizzazione dei carnefici sono comparse anche modalità organizzate e selettive di politiche di sterminio con attacchi specifici alle donne. Nella conferenza passerà in rassegna la violenza sessuale nelle colonie, il genocidio armeno, la violenza del paramilitarismo dopo la Prima guerra mondiale, la conquista nazista dell'Europa orientale, la repressione franchista, la punizione delle donne collaborazioniste nei giorni della Liberazione della Francia, per concludere con gli stupri di massa delle donne da parte delle truppe sovietiche alla fine della Seconda guerra mondiale e delle donne musulmane nella guerra di Bosnia cinque decenni dopo.
Picasso, La Guernica e gli orrori delle guerre del XX secolo
Lunedì 15 aprile ore 18
Terzo incontro del ciclo di conferenze Storia dell'Europa del secolo XX, a cura dello storico Julián Casanova.
La Guernica fu la prima opera storica di carattere epico dipinta da Picasso (all'età di 56 anni) e l'artista tornò a questo genere solo in diversi quadri realizzati tra il 1944 e il 1952.
Sebbene la Prima guerra mondiale avesse già mostrato l'enorme potenziale che lo sviluppo dell'aviazione poteva avere per gli eserciti moderni, la Guerra civile spagnola fu la prima guerra del XX secolo in cui l'aviazione fu deliberatamente utilizzata in operazioni di bombardamento di retroguardia. La Guernica mostrò questo cambiamento fondamentale nell'evoluzione della guerra: bombardare al solo scopo di punire e diffondere pánico nelle popolazioni inermi. Il confine tra combattenti e non combattenti era già scomparso nelle colonie prima del 1914, dove anche donne e bambini venivano uccisi in guerre pianificate con politiche razziste e di sterminio.