Il terzo giorno dell’Ischia Film Festival ha portato nuovi sguardi e storie a intrecciarsi sotto le stelle del Castello Aragonese. Il consueto Film Cocktail ha aperto la serata con il ritmo conviviale, professionale e raccolto che accompagna ogni giornata dell’IFF.Michelangelo Messina, direttore artistico del festival, ha dato il via alla serata rivolgendosi a un tramonto spettacolare: “Questa sera celebriamo l’esordio alla regia di Luca Zingaretti, che riceverà l’Ischia Film Award, e guardiamo con entusiasmo al simposio internazionale dei Casting Directors di domani.
Il festival continua, come un transatlantico culturale in mezzo al mare, a tracciare la sua rotta nell’universo della cultura, con messaggi importanti.”Alla Cattedrale dell’Assunta, Luca Zingaretti ha incontrato il pubblico per un dialogo sentito attorno al suo La casa degli sguardi, un’opera che attraversa il dolore estremo per ritrovare un senso possibile nel rapporto con l’altro. “Quella da regista è stata un'esperienza di felicità assoluta, che raramente ho provato nella vita,” ha raccontato. “Mi ha permesso di essere il condottiero di una truppa, di ascoltare tutti. Il regista compone un puzzle fatto dei contributi altrui. Questa esperienza mi ha reso anche un attore migliore, facendomi comprendere le difficoltà dietro la macchina da presa. Abbiamo lavorato molto sulla sceneggiatura, sapendo che ‘tradire’ il libro è spesso necessario per restituirne lo spirito. Il luogo in cui una storia si svolge è fondamentale: imprime un’emozione unica. Stiamo attraversando un periodo pericoloso. Dobbiamo ritrovare il senso delle cose e risolvere i conflitti con le parole, non con le armi.”Nel Piazzale delle Armi, la serata si è articolata in una pluralità di visioni: Lima di Giulia Bettaglio ha affrontato l’infanzia nascosta dalla velocità delle metropoli; L’ultimo giorno dell’orso di Antonio Donato ha indagato, invece, l’inquietudine della crescita in una comunità per minori; Bauryna Salu di Askhat Kuchinchirekov ha portato in scena una cultura altra, narrata con delicatezza e forza.Giulia Bettaglio ha sottolineato l’importanza del “non-luogo” nel suo corto:
“Racconto due bambini nella periferia milanese, concentrandomi in particolare sulla metropolitana. Lavorare con loro è stato bellissimo: abbiamo puntato molto su fisicità e mimica. Milano è ormai una città con tantissimi volti, e spesso le persone faticano a riconoscersi.”Donato ha condiviso il processo visivo alla base del suo lavoro:
“Il film nasce da ricordi personali e si articola in tre linguaggi. L’estetica da VHS per evocare l’intimità familiare, un registro visivo simmetrico e fiabesco, e un livello documentaristico sull’orso, simbolo di protezione e timore. I bambini non sono attori, ma membri di una vera famiglia. I tre piani si intrecciano in un’unica narrazione.”Alla Casa del Sole, le due opere selezionate – The Past is Calling di Perla Geagea e Lost for Words di Hannah Papacek-Harper – hanno dato vita, invece, a un doppio racconto sull’identità e sull’assenza, sospeso tra tracce del passato e vuoti presenti.Martedì 1° luglio, proseguono gli appuntamenti: Una lunga storia di mare di Giuseppe Jepis Rivello sarà al centro dell’incontro con Agostino Lauro, seguito da Napoli-New York di Gabriele Salvatores, introdotto da Anna Ammirati. E ancora Jungle Law di Madli Lääne, The Wheelbarrow di Kai Ephron, e le visioni di Recurrence Ali Alizadeh e A Pedra Sonha dar Flor di Rodrigo Areias alla Casa del Sole.
Il tempo del cinema, a Ischia, non si ferma.La ventitreesima edizione dell’Ischia Film Festival si svolge dal 28 giugno al 5 luglio al Castello Aragonese d’Ischia, diretta da Michelangelo Messina, con il sostegno di MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Campania – Film Commission Regione Campania, Bonacina, BPER Banca, Treccani Esperienze, ViVeTech.