Quella di Chiara è una storia di libertà. Sola con Gesù, già a quattordici anni si libera del sostegno e s’avventura con successo negli studi, fino alla laurea e oltre. «Tutto posso in colui che mi dà la forza» (Fil 4,13): questa certezza nel cuore è il suo sostegno, anche tra evidenti «tecniche di sabotaggio».
Trova Dio nascosto nel dolore e sperimenta che «sotto la croce si impara ad amare», come diceva san Pio da Pietrelcina. E quando il peso del giogo diventa sovrappeso, con la grazia di Dio e non senza fatica, impara a perdonare il medico che le ha sbagliato l’intervento. Cosa accade quando la realtà sembra condannarti alla solitudine? Una visione del mondo che non contempla il dolore e non gli riconosce senso, non serve a niente: essa fallisce proprio là dove compare la questione decisiva della vita. Chiara ci racconta la sua esperienza genuina: in Gesù il dolore s’illumina d’immenso – per sé e per gli altri (cfr. Col 1,24) – e fiorisce la speranza che non delude mai. Dalla Prefazione di mons. Carmelo Pellegrino