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È in uscita Né rosso né nero (Robin Edizioni di Torino; pp. 188; prezzo: 14,00 euro), il nuovo romanzo dello scrittore e giornalista nolano Angelo Amato de Serpis.

Tra un goal e l’altro, Josef “Pepi” Bican vive in prima persona gli avvenimenti storici dell’Europa del secolo scorso, passando per l’ascesa del nazismo, la fine della Seconda guerra mondiale e l’avvento del comunismo. La sua umanità viene continuamente messa alla prova dalla superbia e dalla violenza di sistemi politici oppressivi, ma la sua testardaggine non gli permette di scendere a compromessi con la Storia, anche a costo di mettere a rischio la propria esistenza e quotidianità.

"Né rosso né nero" è un racconto liberamente tratto dalla straordinaria vicenda di un grande calciatore, poco noto nonostante sia stato fino a qualche mese fa, superato solo da Cristiano Ronaldo, il bomber più prolifico della storia del calcio, che ha avuto la forza e il coraggio di rimanere sempre fedele ai suoi ideali di libertà e coerenza e alla sua voglia di giocare a calcio, sfidando sistemi totalitari spietati come il nazismo e il comunismo.

Il racconto ci consente di passare dalle piccole vicende umane di Bican, simili a quelle di tanti altri in quei tempi, ai grandi avvenimenti che hanno scosso il mondo intero, e in particolar modo il vecchio continente, lo scorso secolo. È un continuo e affascinante passaggio dalla microstoria alla macrostoria, visti con gli occhi di un grande campione di calcio, “colpevole” di voler difendere la sua voglia di libertà e di non volersi piegare al nazismo e al comunismo nella sua Cecoslovacchia, oppure agli orrori della Shoah.

«Prendendo liberamente spunto dalla straordinaria storia di “Pepi” Bican – ha sottolineato lo scrittore Angelo Amato de Serpis – ho voluto raccontare le assurdità di un’epoca caratterizzata da uno incredibile progresso scientifico ma, allo stesso tempo, da un declino umano che è stato capace di raggiungere, nell’arco di pochi anni, il suo punto più basso. I totalitarismi che hanno sconvolto la vita di milioni di persone, l’Europa del pre e post secondo conflitto mondiale, veri e propri orrori come la Shoah e l’assurda storia del campo nazista di Terezin, nell’allora Protettorato di Boemia e Moravia, la “guerra fredda” e la lotta per le libertà dei popoli europei, trovano spazio nelle pagine di questo libro e si intrecciano con la vita quotidiana di un grande campione di calcio, ma principalmente di umanità, lì dove l’umanità è venuta meno.» 

Nota sull’Autore 

Angelo Amato de Serpis (1970), nolano, è giornalista pubblicista dal 1994. È stato corrispondente dei quotidiani il “Giornale di Napoli” e de “Il Mattino” di Napoli. Ha curato diverse pubblicazioni di carattere storico e sui beni culturali campani. Ha pubblicato i racconti storici Con il naso all’insù (2009); Il giorno senza domani – Una storia di 4000 anni fa (2011); Arpad ed Egri (2016) e la monografia d’arte dedicata a suo padre Eduardo Amato. Il pittore dell’anima, della natura e delle genti (2020).

www.robinedizioni.it

www.angeloamatodeserpis.it

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