Nuovi finanziamenti alle idee propositive e lungimiranti a firma dei cittadini che vorranno essere imprenditori: si tratta del Progetto Complesso “Un Turismo Smart per riscoprire l’Alto Casertano” del Gal Alto Casertano, il Gruppo di Azione Locale che da trent’anni promuove il fare impresa a partire dai contesti rurali locali.
Il Gal si conferma filtro per la veicolazione di finanziamenti Europei e Regionali destinati alla crescita del territorio, che assumono le sembianze concrete di sostegno alle piccole imprese e al recupero di opere identificative delle storia locale. Sono queste alcune note identitarie dell’ente guidato dal coordinatore Pietro Andrea Cappella e dal presidente Franco Imperadore, sindaco di San Potito Sannitico. Una rete che coinvolge 46 comuni, dal Matese al Monte Maggiore, e che negli anni è venuta in contatto con centinaia di fruitori attraverso bandi di concorso, momenti formativi ed informativi.
Sono due gli appuntamenti in calendario oggi e domani (3 e 4 dicembre), rispettivamente nelle Case comunali di Caiazzo (clicca) e di Alife (clicca), con un work shop dedicato al più imminente progetto per il turismo locale. Circa 60mila euro i fondi a disposizione per quei giovani intenzionati a partecipare: questa volta non sarà esclusivamente il comparto agricolo a beneficiare dell’aiuto del Gal ma una più ampia fetta di utenti il cui disegno turistico non escluda la prima e naturale vocazione dei luoghi.
L’Alto casertano e il Matese si confermano meta desiderata e ricercata per le sue peculiarità rurali in cui danno prova di sé la gran quantità di prodotti tipici e le chiocciole slow food che ne certificano il valore; catalizzare in queste aree flussi turistici connessi alla vocazione dei luoghi in cui trovano posto esclusive espressioni d’arte attraverso i secoli, completerebbe l’offerta che il Gal pensa di confezionare con il supporto delle idee innovative dei più giovani. In assenza di marchi DOP ed IGP il Gal torna a puntare sul Marchio d’Area riagganciando l’idea di qualche anno fa che non aveva trovato concretezza: in esso confluiranno entrambe le proposte, quella turistica e quella produttiva. Le nascenti proposte turistiche per il territorio si inseriscono nel più ambizioso progetto di consorzio turistico che la Regione Campania oggi identifica come Destination Management Organization (DMO), ossia l’organizzazione del sistema turistico da riconoscere ad Enti che decidono di aderire al Bando regionale rispondendo ai requisiti previsti.
Un traguardo che necessita impegni come il fare rete, mettere a punto strategie, e soprattutto qualificare chi prederà parte al settore: alcuni vincoli come i 1400 posti letto sul territorio sembrano non fare paura all’Ente che già è al lavoro; e per far siì che nel tempo la proposta assume spessore e qualità, il Gal ha gà messo in conto il finanziamento di Master universitari per quei giovani che vogliono formarsi in campo turistico. Investimenti che si spera possano avere concrete ricadute sul territorio, e vedano protagonisti i giovani dell’Alto casertano e del Matese nel tempo e non a tempo determinato perché costretti ad emigrare come annualmente si registra, a danno di un tessuto sociale ed economico che continua a perdere menti brillanti e idee per crescere.

