Turismo, parte da Salerno la campagna per la cybersecurity negli hotel

Dopo l’attacco del gruppo hacker Mydocs, rubati oltre 70.000 documenti d’identità: l’ingegnere Angelo Tofalo e l’avvocato Alessandro Rubino lanciano l’allarme e propongono soluzioni concrete per hotel e strutture ricettive.

Nei primi giorni di agosto il gruppo hacker Mydocs ha colpito duramente il settore alberghiero italiano, rubando e mettendo in vendita nel dark web oltre 70.000 documenti d’identità. Un attacco devastante che ha causato danni diretti a clienti e operatori e che espone le strutture coinvolte a pesanti sanzioni per violazioni del Regolamento UE 2016/679 (GDPR) e dei provvedimenti del Garante per la protezione dei dati personali. A denunciare la gravità della situazione sono l’ingegnere Angelo Tofalo, già Sottosegretario di Stato alla Difesa e fondatore di AT Agency, e l’avvocato Alessandro Rubino studio legale Partner & Head of #Cybersecurity Law Division at AT Agency, privacy e data protection che hanno scelto di lanciare una campagna di sensibilizzazione rivolta a hotel e strutture ricettive.

“L'attacco informatico di tipo ransomware Mydocs – spiega Tofalo – rappresenta l’ennesimo campanello d’allarme per un settore ancora troppo esposto ai rischi digitali. Gli hotel custodiscono dati estremamente sensibili: nomi, documenti, coordinate bancarie, perfino preferenze e abitudini dei clienti. Queste informazioni sono un bersaglio prezioso per i cybercriminali. Proteggerle non è più una scelta, ma un obbligo, sancito dal GDPR e dalle normative europee. La mancata adozione di adeguate misure di sicurezza può comportare sanzioni fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato globale, oltre a danni reputazionali incalcolabili”.

A queste considerazioni si aggiunge l’analisi dell’avvocato Rubino, che sottolinea come la nuova direttiva europea NIS2 affiancato dai regolamenti relativi alla materia. “Non si tratta più soltanto di un problema tecnico – afferma Rubino – ma di una responsabilità che investe direttamente i vertici aziendali. Le strutture devono passare da un approccio reattivo a uno proattivo: valutare i rischi, pianificare gli interventi, formare il personale, garantire continuità operativa anche in caso di attacco. È una sfida che riguarda il cuore stesso dell’accoglienza moderna”.

La campagna lanciata da AT Agency punta a supportare gli operatori turistici in questo percorso, mettendo a disposizione competenze tecniche e giuridiche integrate. L’obiettivo è chiaro: aiutare le strutture a prevenire le minacce informatiche, garantire la conformità normativa e rafforzare la fiducia degli ospiti, elemento centrale per l’intero settore.

“Gli hotel devono capire – concludono Tofalo e Rubino – che la cybersecurity oggi è parte integrante dell’ospitalità. Accogliere significa anche proteggere. Solo investendo in prevenzione, formazione e piani di risposta adeguati sarà possibile tutelare davvero clienti, partner e business”.