Delirium Tremens | Meer

Phonotype pubblica il quinto disco del chitarrista napoletano, noto per il lavoro con Nu Genea, Slivovitz, Psychè, Flo e tanti altri. Una visionaria suite in nove movimenti tra composizione e improvvisazione, groove urbano, suggestioni morriconiane e derive psichedeliche. Vinile in tiratura limitata.

Cinema Brazil: il viaggio nei suoni di Marcello Giannini! 

Phonotype Records

(9 tracce | 24 min.)

Nove musicisti, nove movimenti, una suite. Più che un disco, un percorso ai confini dell'esperienza. Un'iniziativa unica nel suo genere per Marcello Giannini, il chitarrista napoletano noto per il suo lavoro con Nu Genea, Flo, Guru, Psychè, Slivovitz, Arduo. Si intitola Cinema Brazil, il suo nuovo disco - il quinto solista dal 2015 - prodotto da Phonotype: un lavoro visionario, denso di atmosfere cinematiche, stratificazioni sonore e ricerca timbrica. Lo pubblica la storica casa discografica napoletana, in digitale e in vinile a tiratura limitata. 
 
Cinema Brazil non è solo un album ma una suite organica, in cui ognuno dei nove brani è il tassello di un disegno più ampio. Al centro c’è un’idea melodica essenziale: le note Mi, Fa#, Re e Do#, accompagnate da un ostinato in 5/8 che serpeggia tra le tracce, come un filo conduttore che guida l’ascoltatore attraverso un universo sonoro ricco di dettagli. Eppure il disco non è mai statico: il tema si ripete e si trasforma, con strumenti e arrangiamenti che ne esplorano le possibilità espressive. In alcuni momenti la composizione si avvicina alla forma canzone, con voce, vibrafono e violini che ripetono la melodia mentre gli altri strumenti rispondono in un gioco di tensione e rilascio. In altri, il brano si apre a scenari più ampi: la batteria si fa leggera, accennando un jazz waltz che richiama atmosfere rarefatte, mentre una chitarra dal sapore western introduce suggestioni morriconiane. Il pianoforte, inizialmente protagonista, cede il tema alla voce e agli archi, fino a ricondurre l’ascoltatore all’ostinato iniziale, che nel finale prepara il passaggio al movimento successivo.
 
Il titolo Cinema Brazil, solo apparentemente geografico, evoca un mondo astratto, un film immaginario fatto di suoni, intuizioni elettriche e pulsazioni profonde. In bilico tra sperimentazione, groove urbano e derive psichedeliche, Marcello Giannini costruisce paesaggi sonori che si muovono liberi da ogni etichetta di genere, esplorando il confine tra composizione e improvvisazione. In questo mondo sonoro la ripetizione diventa un mezzo per l’esplorazione e il limite una sfida per la creatività. Jazz, minimalismo e avanguardia si fondono in un’esperienza intensa e cinematografica, dove ogni nota è un tassello di un racconto più grande. Rigore compositivo e libertà espressiva si intrecciano in un flusso cinematico e ipnotico. 
 
Chitarrista di Nu Genea, Flo, La Famiglia, Arduo, Guru feat Marco Messina e Psychè, Marcello Giannini (Napoli, 1982) è il fondatore dello storico gruppo Slivovitz con cui ha inciso 5 dischi editi dalla newyorkese Moonjune. Ha collaborato e registrato con molti artisti del panorama jazz e pop italiano e si è esibito in numerosi festival in tutto il mondo. Ha suonato ed è apparso nei dischi di Enrico Rava (Jazz italiano 2009 e 2016 e Rava on the dancefloor, ECM), 99 posse (Cattivi Guaglioni e Curre Curre guagliò 2.0), Daniele Sepe (Fessbook e Canzoniere illustrato), Nu Guinea (Nuova Napoli) e Flo (La Mentirosa e 31salvitutti) e in numerosi altri dischi di artisti jazz. Ha inciso 4 dischi da solista (Frammenti, Digital Desert, Delirium Tremens, Teresa).
 
Marcello Giannini: chitarra, basso, voce
Ludovica Manzo: voce
Marco Castaldo: batteria
Pasquale Bardaro: vibrafono
Roberto Porzio: pianoforte
Caterina Bianco: violino
Pasquale Termini: violoncello
Roberto Bianco: viola
Francesca Masucci: violino