Emergenza Casa, clamoroso a Capri: la parrocchia sfratta famiglie disagiate  - Ottopagine.it Napoli

Procedure di sfratto ed inviti bonari al rilascio degli immobili occupati, la nuova gestione della Parrocchia di Capri ha avviato, così, una battaglia a suon di carte bollate in cui le vittime sono le famiglie capresi meno abbienti ed associazioni di volontariato e scende in campo l' Unione Nazionale Consumatori.

Il tutto in un periodo di grandissima emergenza abitativa, dove, per contrastare il fenomeno ed il diffondersi di strutture di bed and breakfast, trasformando di fatto Capri in un dormitorio nel periodo estivo ed un paese senz'anima e servizi per il cittadino nel periodo invernale, erano scesi in campo anche i comuni dell'isola. "Non ci sono più immobili disponibili per affitti lunghi da destinare alle giovani coppie o a famiglie in difficoltà che intendono creare un proprio futuro sull' isola – ci racconta una giovane donna, madre di due figli, tra cui uno minore – addirittura la Parrocchia ha avviato una procedura di sfratto nei confronti della mia famiglia, non per morosità, ma per fine contratto. Non hanno accettato, nonostante i miei sforzi, faccio un lavoro stagionale, il raddoppio del canone di locazione. Anche la Parrocchia, evidentemente, vuol fare cassa e mandarci via". Ed ancora, da ambienti vicini alla Parrocchia ci arriva un'ulteriore conferma: "Dove c'era la sede di una nota associazione di volontariato, probabilmente faranno una casa vacanza. E' giunta una proposta di affitto da un noto imprenditore della Penisola, così come hanno tentato di fare con un'associazione di disabili e con le povere suore dello ospizio di Villa Helios che, e non si capisce realmente il perché, hanno dovuto abbandonare l'isola". Sulla scorta di quanto segnalatoci, quindi, da numerosi cittadini, l'Unione Nazionale Consumatori, sede di Capri, ha scritto alla Parrocchia Santo Stefano di Capri, in persona del nuovo parroco Don Pasquale Irolla per richiedere, considerato il vasto compendio immobiliare di cui è proprietaria unitamente alla Fondazione San Costanzo, di verificare che vengano quantomeno rispettate le volontà di tanti benefattori che hanno donato, negli anni, immobili alla Parrocchia, affinché questa li destinasse ad accogliere i bisognosi e chi opera nel sociale e scongiurare che vengano disattese tali volontà e, comunque di predisporre un regolamento per le assegnazioni di tali immobili in favore di chi ha bisogno, conformemente al ruolo assistenziale che ha sempre avuto la Chiesa in una realtà come Capri. UNC: "La Parrocchia segua gli insegnamenti di un grande uomo di fede quale Papa Francesco e la missione di fede che l'accompagna e non contribuisca al declino sociale della nostra comunità".

Anche il Cardinale Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, sul punto è stato chiaro: "Nelle città turistiche - ha dichiarato alla stampa - si preferisce guadagnare trasformando gli appartamenti in bed and breakfast, piuttosto che affittare a prezzi calmierati alle famiglie o a studenti. La somma di egoismi fa perdere di vista il rapporto tra la proprietà e il bene comune, tra i beni privati e la destinazione universale dei beni"

Testo della Lettera "Siamo venuti a conoscenza, si legge nella nota UNC, anche assistendo direttamente il caso di una giovane caprese, separata e con figli minori, per la quale avete avviato procedura di sfratto per finita locazione da un immobile di Vostra proprietà, nonostante le difficoltà economiche e familiari della stessa, che avete posto in essere diverse azioni di sfratto o rilascio a danno di cittadini capresi e di associazioni di volontariato o che operano nel sociale" "E' giunta voce, tra l' altro, - continua l'associazione di consumatori - che tali immobili potrebbero essere utilizzati per attività diversa da quella abitativa, nonché per fini ricettivi extralberghieri e che per tale finalità da svolgersi in un locale sarebbe addirittura pervenuta una proposta scritta da parte di un noto imprenditore della Penisola, che nulla ha a che fare con l' isola. Al riguardo, pur non volendo entrare nelle Vostre scelte imprenditoriali, seppur legittime, ma incompatibili con la Vostra Missione di Fede, si fa presente che gli immobili in oggetto, per larga parte, sono stati a voi donati da tanti benefattori per destinarli a pubblica utilità o per garantire un alloggio a persone meno abbienti o a residenza gratuita per anziani. Per tale ragione, Vi invitiamo a porre le dovute verifiche, soprattutto per onorare quelle persone che, nel corso degli anni, hanno effettuato atti di liberalità nei confronti della Parrocchia, per finalità assistenziali e caritatevoli, e predisporre, eventualmente, un regolamento per gli alloggi in favore di persone in difficoltà ed anche delle giovani coppie capresi, che hanno difficoltà oggettive nel reperimento di un immobile per il proprio nucleo familiare. Certo che comprendiate a pieno le ragioni dei cittadini e fedeli della comunità capresi, Vi invitiamo ad assolvere alla Vostra missione, secondo i principi cardine, che continuamente vengono richiamati da un grande uomo quale Papa Francesco.