Carmen Lasorella alla 63° Fiera del Libro di ProcidaCarmen Lasorella alla 63° Fiera del Libro di Procida

La 63° Fiera del Libro di Procida, ospita sabato 16 settembre, alle 19:00, Carmen Lasorella. La storica conduttrice del TG2, prima giornalista televisiva italiana inviata in uno scenario di guerra, presenterà in Piazza Marina Chiaiolella il suo romanzo d’esordio “Vera. E gli schiavi del terzo millennio” (ed. Marietti 1820). Dialogherà con l’autrice Matilde Carabellese, Delegata alle Politiche di Integrazione del Comune. Previsti i saluti del Sindaco Dino Ambrosino, introdurranno i lavori la Vice Sindaco Titta Lubrano Lavadera e il Delegato alla Cultura Michele Assante del Leccese.

Il libro scandaglia il dramma del malaffare che lucra sulle migrazioni attraverso gli occhi, il vissuto, l’impegno e le tribolazioni dei personaggi, in un intreccio tra vicende private ed impegno per la giustizia. Un’inchiesta sui migranti, questa umanità senza volto e senza diritti, che non approda solo sulle nostre coste ma su tutte le coste accessibili, lontane dalle guerre, dalle dittature, dagli stravolgimenti climatici e dalla miseria che scaturisce da questi sconvolgimenti.

Al centro della vicenda c’è il personaggio di Vera, un’attivista per i diritti umani che dopo anni di impegno “civico e civile”, arriva alla guida di un consorzio che si occupa di migrazioni; ne scopre la corruzione e decide che non può restare inerte. Accanto a lei ci sono il suo alter ego Mirella, segretaria, amica e assistente con alcune decine d’anni in meno, tante insicurezze e pochi sogni e Ahmed, una figura equivoca che le consegna un microchip con la mappa del sistema criminale che governa il Mediterraneo, ma in cambio le affida i figli.

La vicenda si dipana come un thriller; un’inchiesta ad alto tasso informatico e digitale, ambientata in un’epoca dominata dalla tecnologia, amica o alleata a seconda degli obiettivi, che svela molti mali del nostro tempo e della nostra società, ma rivela anche e un’umanità di grande tenacia, valore e bellezza, che l’autrice non rinuncia a raccontare.