GIOVANNI BO NUOVO PRESIDENTE DELLA SEZIONE TURISMO CONFINDUSTRIA CASERTA –  AppiaPolis – News in Tempo Reale

Lo sviluppo del turismo in Terra di Lavoro rappresenta oggi una delle sfide e, al tempo stesso, una delle opportunità più significative per rilanciare l’intero sistema socio-economico del nostro territorio. In un’epoca in cui le identità locali, le eccellenze ambientali e culturali e le capacità di accoglienza diventano leve strategiche di sviluppo, il comparto turistico può e deve assumere un ruolo centrale. Non solo come generatore di ricchezza, ma come motore di un nuovo modello di crescita fondato sulla sostenibilità, sull’inclusione e sulla valorizzazione dei nostri asset territoriali.

Parlare di turismo a Caserta significa innanzitutto porre l’accento sul patrimonio unico che Terra di Lavoro custodisce. A cominciare dai grandi interventi di riqualificazione ambientale che stanno interessando ambiti strategici come il litorale Domitio, la piana caiatina, l’area del Matese – oggi Parco Nazionale – e i borghi storici, veri scrigni di storia, cultura e potenzialità inespresse. Si tratta di territori che, se valorizzati attraverso interventi mirati e infrastrutture adeguate, possono attrarre flussi turistici nazionali e internazionali, generando occupazione, investimenti, servizi, cultura e identità. In questa visione integrata, assume particolare rilievo la valorizzazione della via Appia, la Regina Viarum, che attraversa alcuni dei centri più significativi del Casertano e si configura come un corridoio turistico-culturale dalle immense potenzialità. È strategico, oggi più che mai, collegare le politiche di rilancio della mobilità dolce, dei cammini e della fruizione lenta del patrimonio con un’offerta esperienziale all’altezza delle aspettative dei viaggiatori contemporanei. In tal senso, la via Appia può diventare una spina dorsale identitaria per la provincia, capace di connettere paesaggi, storie, tradizioni e comunità. Allo stesso modo, è fondamentale promuovere e mettere in rete i Siti Borbonici, con al centro la Reggia di Caserta, il Real Sito di Carditello, il Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio, l’Acquedotto Carolino e Caserta Vecchia. Parliamo di un sistema culturale che, se coordinato in maniera intelligente e innovativa, può diventare un attrattore internazionale in grado di competere con le più note mete turistiche italiane ed europee. Serve una governance unitaria e una regia capace di fare sistema tra istituzioni, imprese e cittadini. La varietà ambientale di Terra di Lavoro, che spazia dalle pinete del litorale Domitio all’area vulcanica di Roccamonfina, dai colli della Piana di Caiazzo fino alle vette del Matese, rappresenta un valore inestimabile. È dovere collettivo preservare e promuovere questa ricchezza, sviluppando modelli di turismo green e sostenibile, legati alla natura, al benessere, allo sport e all’enogastronomia di qualità. Ma non basta avere attrattori e bellezze: per rendere realmente competitivo il nostro territorio è imprescindibile investire su un sistema infrastrutturale moderno e funzionale. Le ferrovie ad alta velocità, gli assi viari efficienti, un trasporto pubblico locale puntuale e integrato, il potenziamento dell’aeroporto di Grazzanise e la realizzazione di approdi per il turismo nautico – connessi con le isole del Golfo di Napoli – sono elementi chiave per sostenere un flusso turistico costante e qualificato. È qui che si gioca la capacità di passare dal potenziale all’effettivo. Sarà determinante, inoltre, promuovere con la Regione Campania dei pacchetti turistici mirati sui mercati internazionali, costruiti su esperienze autentiche, destagionalizzate e differenziate per target e motivazioni di viaggio. L’identità forte di Terra di Lavoro, le sue tradizioni enogastronomiche – con il primato nel settore della pizza e della mozzarella di bufala – devono diventare il cuore di un racconto territoriale capace di emozionare e coinvolgere. In quest’ottica, la riqualificazione delle strutture ricettive e ristorative, la loro equiparazione agli standard internazionali e la promozione dell’agriturismo di qualità diventano azioni imprescindibili. Ma lo sono anche la formazione del personale e il rafforzamento delle competenze linguistiche, soprattutto in inglese, tra gli operatori del settore. È attraverso il capitale umano che si costruisce l’accoglienza autentica, quella che trasforma il turista in un potenziale testimonial del nostro territorio sui mercati globali. Parimenti, interventi mirati di sicurezza urbana e decoro rappresentano un prerequisito per ogni strategia di rilancio. Non c’è turismo senza vivibilità. E non c’è vivibilità senza una città e un territorio curati, sicuri, puliti, organizzati. Lo sviluppo turistico è un grande moltiplicatore di benefici: crea nuovi posti di lavoro, stimola la formazione qualificata, migliora i servizi pubblici, rafforza il senso di appartenenza e la cura del bene comune. In un contesto di riequilibrio territoriale, il turismo può diventare leva per promuovere anche la crescita dei prodotti tipici casertani, dai formaggi alle produzioni artigianali, fino alla filiera agroalimentare più avanzata. Per monitorare e dare continuità al lavoro avviato con la Sezione Turismo di Confindustria Caserta, ritengo fondamentale la nascita di un Osservatorio permanente sul turismo in Terra di Lavoro. Uno spazio di confronto e co-progettazione tra tutti gli attori – istituzionali, imprenditoriali, sociali – che contribuiscono allo sviluppo del territorio. Uno strumento operativo, strategico e partecipato per costruire, finalmente, una visione condivisa e duratura. È tempo di passare dall’occasionalità alla programmazione, dal frammento alla rete, dalla valorizzazione delle eccellenze al sistema turistico integrato. Solo così Terra di Lavoro potrà diventare ciò che ha sempre meritato: una destinazione d’eccellenza, riconosciuta nel mondo per la sua bellezza, autenticità e capacità di accogliere. Scrive Giovanni Bo, Presidente Sezione Turismo di Confindustria Caserta