di Giovanni Ventrone (Consigliere Comunale Insieme per Maddaloni)
"È da tempo che mostro preoccupazione circa l'emergenza sociale ed economica che deriverà dalla fine del versamento del reddito di cittadinanza e nel primo consiglio comunale, all'atto dell'insediamento, non ho esitato a renderla pubblica.
Un sms toglie di colpo, a circa 169.000 famiglie in tutta Italia, il diritto e la possibilità di condurre una vita dignitosa. Un allarmante bomba sociale che non può lasciarci né indifferenti, né silenti. Non solo per il drammatico impatto che questa scelta vile e scellerata avrà sulle vite delle persone, ma anche per le gravi conseguenze che gli enti più prossimi al cittadini si trovano a fronteggiare, in primis i servizi sociali dei Comuni. Ci risiamo: persone lasciate in balia di numeri e algoritmi. Chi ha perso il Reddito di cittadinanza ed è ritenuto "occupabile", ha un'età compresa tra i 18 e i 59 anni di età, non ha persone disabili o minori a carico, potrà ricevere 350 euro al mese come supporto alla formazione al lavoro attraverso gli sportelli dei Centri per l’Impiego e l’Inps. A cosa servirà, all'atto pratico e in un determinato contesto, aver svolto qualche generico corso di formazione? A chi sarà affidata la gestione e l'attivazione di questi corsi? Un altro problema riguarda l'invito a rivolgersi ai servizi sociali dei comuni. Non è per nulla chiaro il percorso per quelli definiti "occupabili" che hanno ricevuto lo stop al Reddito ma che hanno diritto ancora al sussidio per questioni di fragilità. Non ci sono criteri, parametri, non c'è una griglia di valutazione per capire chi deve riprendere il contributo. Insomma, c'è una confusione nella gestione di questa fase delicata che sarebbe potuta essere tranquillamente evitata. Tutto questo si innesta, valutando il quadro complessivo, in un piano che sembra l'inizio di una guerra studiata contro gli ultimi e le nuove povertà. Si cancella il reddito di cittadinanza, si va avanti sulla cosiddetta "autonomia differenziata", si dice NO al salario minimo, si cancellano alcune opere dal Pnrr che erano state pensate per la riorganizzazione e la rigenerazione delle periferie. Il mio appello va a Governatori, sindaci e amministratori locali, su cui oggi grava maggiormente l'improvvisazione e l'incompetenza di questo Governo, che continua ad attuare ingiustificabili e vili politiche di accanimento contro i più poveri, mentre, d'altra parte, persevera nel premiare evasori e sfruttatori. È necessario unirsi e dare vita a una protesta senza precedenti affinché venga assolutamente rivista la misura".