"È sempre più emergenza carceri" - Tusciaweb.eu

“Il detenuto evaso nel primo pomeriggio dalla Casa Circondariale di Avellino è stato rintracciato poco fa nel centro del capoluogo irpino dalla Polizia penitenziaria ed è stato ricondotto in carcere. Come avevamo dichiarato nell’immediatezza dell’evento, non avevamo molti dubbi sul fatto che ciò sarebbe avvenuto, ma questo non cancella i tanti problemi penitenziari, che rimangono tutti”.

Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

La notizia nel primo pomeriggio era stata cosi comunicata: “Un detenuto di origini tunisine di 25 anni è evaso nel primo pomeriggio, sembra scavalcando, in circostanze da approfondire, prima il muro del cortile passeggio e poi quello di cinta, dalla Casa Circondariale di Avellino, dov’era recluso dal 21 maggio a seguito di trasferimento da altro istituto essendo stato tratto in arresto pochi giorni prima. Quest’ennesimo episodio, oltre a mettere a nudo le particolari criticità del penitenziario irpino, conferma lo stato comatoso delle prigioni che, palesemente, non rispondono neanche minimamente al mandato istituzionale e continuano a essere diffusamente furi legge con suicidi, stupri, violenze di ogni genere, traffici illeciti ed evasioni che sono all’ordine del giorno”.
 
 
 
         Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
 
 
 
         “Le ricerche del fuggitivo da parte della Polizia penitenziaria e delle altre forze dell’ordine sono in corso e confidiamo che proprio il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria, unitamente alla sua articolazione campana, possa metterci una pezza. Ma turata una falla, molte altre rimangono aperte e non considerate dal Governo e dal Ministero della Giustizia, ma anche dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che, fra l’altro, continua depauperare le carceri destinando agenti a uffici ministeriali ed extra-penitenziari. A Bellizzi Irpino 546 detenuti sono ‘stoccati’ in 476 posti disponibili (è di 16mila ristretti il surplus nazionale), mentre la Polizia penitenziaria, con 300 unità in servizio quando ne servirebbero almeno 425 (-28%) è stremata nelle forze e mortificata nel morale anche per il ricorso all’azione disciplinare quale ordinario strumento di gestione delle risorse umane”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
 
 
 
         “Il Guardasigilli, Carlo Nordio, e il Governo Meloni farebbero bene a intervenire compiutamente con provvedimenti emergenziali che possano conferire dignità alla detenzione, nell’alveo dell’art. 27 della Carta costituzionale, e sicurezza ai cittadini, oltre che condizioni di lavoro accettabili alle 36mila donne e uomini della Polizia penitenziaria che continuano a subire il caporalato di stato con carichi di lavoro disumani e turnazioni di servizio che si protraggono anche per 26 ore continuative. I vuoti proclami di questi giorni, difatti, esattamente come accaduto un anno fa con il decreto ‘carcere sicuro’ (dov’era sicuro solo che non avrebbe funzionato) non servono a nulla, se non forse alla propaganda. Va immediatamente deflazionata la densità detentiva, devono essere potenziati per davvero e non a parole gli organici della Polizia penitenziaria, specie nelle carceri, e vanno avviate riforme organizzative di sistema. Siamo a un passo dal baratro”, conclude De Fazio.