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LA FOTOGRAFIA DI MARTIN PARR – MARTIN PARR'S PHOTOGRAPHY - diatomea

Nell’ambito della mostra “Wow!” dedicata agli scatti del fotografo britannico Martin Parr inaugurata lo scorso 13 dicembre, ritorna la rassegna Altri Tempi. Giovedì 18 (ore 20.30) al Tempio di Pomona si terrà l’incontro: “Dalla fotografia di Martin Parr all’essenza del British Humour: un viaggio nella cultura pop”. Il talk vedrà impegnati il professore Alfonso Amendola (Direttore Scientifico Tempi Moderni e Docente di Sociologia dei processi culturali, Università di Salerno) e la giornalista Francesca Salemme.

L’immaginario fotografico di Martin Parr, con i suoi colori saturi e le scene quotidiane osservate con ironia, ci offre uno spunto per esplorare un fenomeno più ampio: l’umorismo britannico e la sua influenza sulla cultura pop. Parr cattura i paradossi della vita moderna (consumi di massa, turisti imbarazzati, cibo, feste popolari) con uno sguardo grottesco ma mai giudicante, evocando il dry humor inglese: asciutto, impassibile, capace di far ridere senza eccessi teatrali. L’humour britannico nasce in una società caratterizzata da autocontrollo e misura: ridere diventa un modo per stemperare tensioni e affrontare difficoltà, mantenendo distacco e ironia. Questa tradizione permea letteratura, cinema, televisione, fumetti e musica pop. In letteratura, P. G. Wodehouse, Douglas Adams e Terry Pratchett hanno fatto dell’osservazione della realtà quotidiana una comicità brillante e surreale. Sullo schermo, i Monty Python (1969) hanno rivoluzionato lo sketch comico, Mr. Bean (1990) ha incarnato l’impassibilità del volto e la comicità fisica minimalista, mentre serie come The Office (2001), Fleabag (2016) o Peep Show (2003) hanno sviluppato la cringe comedy, basata sull’imbarazzo e i paradossi sociali.

Anche il fumetto britannico ha contribuito a questa tradizione: Andy Capp (1957) creato da Reg Smythe, racconta le disavventure di un uomo fannullone del Nord dell’Inghilterra tra pub, sonno e discussioni coniugali. La comicità nasce dal contrasto tra i comportamenti moralmente discutibili e l’impassibilità dei personaggi, incarnando il dry e il black humor britannico, e diventando un’icona pop tradotta in tutto il mondo e adattata in serie animate e musical. Il British Humour si riflette anche nella musica e nel teatro musicale, da Spamalot ai testi ironici di Blur o Damon Albarn, confermando come l’ironia asciutta e intelligente attraversi generazioni e media. Insomma, in questo incontro, partendo dalle immagini di Parr, possiamo vedere come il quotidiano diventi spettacolo e come la cultura pop britannica, dalla fotografia ai fumetti, dal cinema alla musica, sappia trasformare l’osservazione attenta della realtà in humour sottile, amaro e universale.

La mostra al Tempio di Pomona, che potrà essere visitata fino all’11 gennaio è a cura di Jan von Holleben ed Edda Fahrenhorst, ed è realizzata dal Fondo Welfare culturale di Fondazione della Comunità Salernitana Ets, in collaborazione con l’associazione culturale Tempi Moderni e Yeast Photo Festival ed è patrocinata da: Regione Campania, Comune di Salerno, Camera di Commercio di Salerno, Curia Arcivescovile di Salerno - Campagna – Acerno, Salerno Sacra, Ordine degli Architetti di Salerno. Con il sostegno di: Regione Campania- Scabec, Bcc Banca Campania Centro, Bcc Aquara, Artwork Soc. Coop. Sociale. Sponsor tecnici: Pedone e Tomeo Architets Lab, Santo Stefano acqua minerale naturale.

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