Stato di emergenza Covid: misure prorogate anche per il carcere – Il Dubbio

“Balzo in avanti del numero dei detenuti e degli operatori positivi al Covid nelle carceri che, con 1.532 detenuti e 1.496 operatori positivi, aumentano in quattro giorni del 36 percento, con il numero dei primi che supera quello dei secondi. Tuttavia, fermo restando il dilagare del contagio anche nei penitenziari, pensiamo che il repentino aumento sia dovuto pure a un ricalcolo dei dati dopo che lo scorso 7 gennaio ne avevamo denunciato l’erroneità”.

Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, il quale poi precisa: “sia chiaro che la situazione è comunque gravissima e che, purtroppo, l’approccio del Governo al problema continua a essere del tutto inefficace e inadeguato. A fronte di focolai di vastissime proporzioni, come a Verona (143 detenuti positivi), a Torino (115 detenuti positivi), ad Asti (109 detenuti positivi), a Prato (107 detenuti positivi), a Milano Opera (95 detenuti positivi), a Napoli Poggioreale (93 detenuti positivi), a Firenze Sollicciano (67 detenuti positivi), a Milano San Vittore (66 detenuti positivi), a Santa Maria Capua Vetere (51 detenuti positivi), a Taranto (44 detenuti positivi), etc., cercare di contrastare il virus e le sue nuove varianti con un protocollo di sicurezza sanitario dell’ottobre 2020 e con 6.000 (leggasi seimila!) mascherine FFP2 è velleitario, pericoloso e persino sconsiderato”. “Rinnoviamo pertanto l’appello a rivedere il protocollo di sicurezza e a dotare detenuti e operatori di un numero sufficiente di mascherine FFP2, che – conclude De Fazio – devono essere rese obbligatorie”.