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Ischia Ponte, quel borgo senza tempo che sa di vita

di Gennaro Savio
La tragedia degli abbattimenti delle prime case di necessità continua a mostrare tutta la sua disumanità colpendo in genere sempre umili famiglie lavoratrici e giammai la grossa speculazione edilizia affaristica con cui i pasticcieri del cemento nei decenni hanno distrutto coste e colline della nostra Regione.

E la cosa incredibile è che da tempo vanno giù anche case che hanno beneficiato del condono e che quindi dovrebbero essere in perfetta regola con la Legge. Come sta accadendo sull’isola d’Ischia, e precisamente nel comune di Barano, dove nei giorni scorsi lo Stato, con i suoi rappresentanti, si è recato presso l’abitazione di una coppia di anziani che vivono tra quelle mura ormai da circa trent’anni e la cui abitazione avrebbe ottenuto la sanatoria del condono edilizio disciplinato dalla Legge n. 724/1994, condono del ’94 che rispetto al terzo condono del 2003 è applicabile anche nelle zone sottoposte a vincolo come l’isola d’Ischia. Si sarebbe dovuto preparare il terreno per poi procedere all’intervento della ruspa attraverso il distacco delle utenze, acqua e luce, e la cosiddetta vandalizzazione dei servizi igienici e della cucina e questo per rendere inabitabile l’immobile. Risultato? L’ottantenne proprietario di casa, già cardiopatico, è stato colpito da infarto del miocardio e soccorso dai sanitari del 118. A questo punto le operazioni di distacco delle utenze sono state sospese, mentre l’Avvocato Bruno Molinaro ha presentato un incidente di esecuzione dell'ordine di demolizione che si spera venga accolto. Intanto in Campania sono centinaia di migliaia le famiglie che vivono l’incubo della demolizione della propria casa in cui abitano da circa venticinque o trent’anni. Una tragedia nella tragedia visto che il tutto avviene in un periodo storico di inenarrabili difficoltà economiche e in cui è sempre più marcata la crisi abitativa in un Paese, quale l’Italia, dove da circa quarant’anni non si realizzano più case economiche e popolari. E allora dopo oltre quindici anni di sofferenze fatte patire a famiglie umili ed oneste si provveda, finalmente, a trovare una soluzione definitiva a questo dramma.

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