di ANTONIO CASTALDO
In Italia il 20 Settembre 2025 per la prima volta avviene la “Celebrazione della giornata degli internati militari italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale”, istituita con la legge 13 gennaio 2025 n. 6, pubblicata in G. U. Serie Generale n. 25 del 31 gennaio 2025 edentrata in vigore il 15 febbraio 2025.
https://temi.camera.it/leg19/provvedimento/istituzione-della-giornata-degli-internati-italiani-nei-campi-di-concentramento-tedeschi-durante-la-seconda-guerra-mondiale.html
Adolf Hitler per superare le convenzioni internazionali sui prigionieri di guerra e privarli della tutela prevista, in data 20 settembre 1943 emanò un decreto che definiva gli Internati Militari Italiani IMI, catturati dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, come categoria a parte, e dunque non più prigionieri di guerra, ma soggetti da sfruttare nei campi di lavoro forzato tedeschi, spesso divenuti di annientamento attraverso il lavoro “Vernichtung Arbeit”.
La Legge n. 6 del 2025 è stata approvata dalla Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica e promulgata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’articolo 1, comma 1, recita: “La Repubblica riconosce il 20 settembre di ciascun anno, giorno nel quale nel 1943 Hitler modificò la condizione dei prigionieri di guerra italiani catturati dopo l'armistizio dell'8 settembre in quella di internati militari, quale «Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda Guerra mondiale», al fine di conservare la memoria dei cittadini italiani, militari e civili, internati nei campi di concentramento, ove subirono violenze fisiche e morali e furono destinati al lavoro coatto, a causa del proprio rifiuto di collaborare con lo Stato nazionalsocialista e con la Repubblica sociale italiana dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. La Giornata ha anche lo scopo di onorare la memoria di tutti i militari italiani uccisi a causa del rifiuto di collaborare con lo Stato nazionalsocialista e con la Repubblica sociale italiana, dopo l'armistizio”.
Il Presidente Mattarella, venerdì 19 settembre 2025 al Quirinale, nella Cerimonia per la prima “Giornata degli Internati Militari nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra” mondiale”, incontrando i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Reduci della Prigionia, Anrp, di Anei e Aned ha affermato: «Con quel No ai fascisti di Salò e alle truppe di occupazione difesero la dignità e il senso autentico dell’amor di Patria quando lo stesso vertice dello Stato si era dissolto».
Il sociologo e giornalista, Antonio Castaldo, IESUS, Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali, autore della ricerca di storia locale “I Bombardamenti del 1943. Il Sacrificio di Brusciano 1943-2013”, assistito da Giuseppe Pio Di Palco, rispettando la prima “Celebrazione della giornata degli internati militari italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale” ha l’onore ed il piacere di dare così un suo contributo: «Nella grande Storia sono scritti gli epiloghi di tante piccole storie che 82 anni fa, l’8 settembre 1943, accomunarono la scelta esistenziale di 650.000 militari che pur abbandonati a loro stessi, compirono la personale scelta, di valore resistenziale, negandosi alla sudditanza tedesca e per questo deportati nei lager nazisti. Fra loro anche il soldato bruscianese Francesco Iannelli, (Brusciano NA 11.8.1922-Germania 20.1.1945) per decenni dato per disperso nella Seconda Guerra Mondiale e che infine sono riuscito ad individuarlo nel 2012, dopo 57 anni, in Germania, in una delle tombe dei 5.839 militari italiani sepolti nel Cimitero militare italiano d'Onore nel quartiere Öjendorf di Amburgo all’interno del cimitero urbano della città».
Questa è la personale testimonianza di Antonio Castaldo del lavoro di ricerca sociale di 13 anni fa: «Febbraio 2012. Andando in visita settimanale al Cimitero Comunale di Brusciano, dopo aver acceso i lumini per i miei cari e recitato una preghiera, accarezzando i ricordi personali mi capita di accompagnare i pensieri trattenendomi anche presso le tombe di amici e persone sconosciute che comunque hanno lasciato il proprio ricordo in questa vita. In fondo al vecchio cimitero, fra nomi, volti e date di persone di precedenti generazioni c’è la foto di un giovane militare della Seconda Guerra Mondiale, Francesco Iannelli, dato per disperso e poi per morto in Germania. I suoi familiari non hanno mai saputo di preciso dove e come si fosse compiuto il suo acerbo destino. Un suo nipote, Sebastiano Di Falco figlio di Maria sorella di Francesco, mi ha raccontato spesso delle vane ricerche fatte da suo padre Giuseppe. La memoria funebre è stata trasmessa con una foto di quel giovane sul loculo di famiglia ma senza un corpo per cui piangere. Il ricordo vitale è in una fotografia che lo ritrae a cavallo sul fronte russo. Il mio pensiero ritornava a Francesco ed il contatto quotidiano con suo nipote Sebastiano, uno dei miei cognati, ha fatto diventare quella storia parte della mia famiglia.
Un bruscianese che avrebbe compiuto 90 anni, da nonno e forse bisnonno, l’undici agosto di quest’anno [2012] se fosse stato ancora in vita. Giovane soldato della Seconda Guerra Mondiale, all’indomani dell’Armistizio, 8 settembre 1943, insieme a tanti altri soldati italiani che negarono la loro adesione alla Repubblica di Salò, veniva fatto prigioniero dai tedeschi. La deportazione nei campi di lavoro in Germania portò il giovane Francesco alla morte, il 20 gennaio del 1945. Una settimana dopo le truppe sovietiche dell’Armata Rossa avrebbero abbattuto i cancelli di Auschwitz dando inizio alla fine dei Campi di Sterminio nazisti. Il 27 gennaio è per questo “Giornata della Memoria”, istituita con legge n. 211 del 20 luglio 2000, per ricordare lo sterminio degli Ebrei, dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti e di tutti coloro che si attivarono contro tale progetto di sterminio, cercando di proteggere i perseguitati a rischio della propria vita.
In questi anni ho cercato di risalire a qualche risolutiva fonte informativa, mentre ricostruivo alcuni momenti del periodo bellico patiti dai civili a Brusciano e di qualche militare bruscianese morto sui vari fronti. Anche quest’anno, [2012] nel periodo gennaio-febbraio, alimentato dall’impegno per la “Giornata della Memoria”, ho ripreso le ricerche incontrando, fra articoli di giornali ed escursioni sul web, il nobile lavoro sui “Dimenticati di Stato” di Roberto Zamboni, anch’egli partito anni fa alla ricerca di suo zio Luciano disperso in guerra e da lui ritrovato in Germania ed i cui resti fece rientrare in Italia. A lui va la perenne riconoscenza per le sue ricerche e la sua generosa disponibilità che mi hanno permesso di ritrovare “IANNELLI FRANCESCO, NATO L’11 AGOSTO 1922 A BRUSCIANO (NAPOLI) – DECEDUTO IL 20 GENNAIO 1945 – ATTUALMENTE SEPOLTO AD AMBURGO (GERMANIA) – CIMITERO MILITARE ITALIANO D’ONORE – POSIZIONE TOMBALE: RIQUADRO 4 – FILA Z – TOMBA 63”».
La speranza è di poter riportare le sue spoglie un domani a Brusciano considerato che nell’anno 1999 è stata modificata la legge del 1951 che vietava il trasporto in Italia dei sepolti un Cimitero Militare d'Onore. Ci spera ancora Antonio Castaldo: «Essendo quindi possibile ho prospettato in varie occasioni istituzionali, fra convegni e commemorazioni, l’idea di poter far tornare a casa il “Soldatino Bruscianese Francesco Iannelli” non potendolo fare direttamente i suoi familiari. Antonio Castaldo L’ultima volta è stata durante la visita a Brusciano del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il 25 maggio 2025, https://www.youtube.com/watch?v=5pSeCagT8Y8 ».
Onorando oggi la prima la “Celebrazione della giornata degli internati militari italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale” si consiglia di accedere al web dove è possibile vedere l’importante documento filmato ed ascoltare la testimonianza dell’invitto Roberto Zamboni, nel ricordo di quanti non sono più tornati alle proprie case lasciando nel perenne dolore le proprie famiglie, e della possibilità di poter vedere qualcuno di loro rientrare, nei resti mortali, in Italia, https://youtu.be/d-eRrVFM1rQ.