di Gennaro Savio
Nei giorni scorsi con un dettagliato servizio giornalistico abbiamo denunciato il concreto rischio che nel Bosco della Maddalena di Casamicciola Terme, già nel passato teatro dello scempio ambientale di Stato compiuto per la costruzione della Caserma Forestale, il cratere vulcanico Funnulillo diventi una discarica dei fanghi derivanti dalla catastrofica alluvione del 26 novembre 2022 per farne un parcheggio. Un servizio giornalistico che sui social ha sollevato l’indignazione popolare.
Ebbene, in queste ore ci siamo recati nel Bosco della Maddalena accompagnati dallo stimato ed apprezzato geologo Aniello Di Iorio il quale in pochi secondi ci ha narrato la straordinaria storia geologica di questo autentico angolo di paradiso composto dal cratere Funnulillo formatosi nel complesso vulcanico del Rotaro dove il magma è presente a due chilometri e mezzo di profondità e che in superficie continua a “fumare” e cioè a produrre vapore il quale non è altro che la fuoriuscita dei gas caldi provenienti dalla camera magmatica. E proprio grazie a un’idea del geologo Aniello Di Iorio, dal 2003 questi gas naturali presso il cratere parassitario del Funnulillo vengono sfruttati in modo originale per riscaldare gli spogliatoi e l’acqua delle docce dei giocatori del campo sportivo di Casamicciola Terme.
Il cratere parassitario del Funnulillo, ci ha spiegato Di Iorio, è un affioramento piroclastico associato a un cratere laterale del sistema vulcanico Rotaro ed ha un grande valore scientifico, paesaggistico e culturale. Si tratta di un geotopo, e cioè di un luogo inanimato della natura che ci racconta com’era la Terra e quale è stata la sua evoluzione. Un sito che in questo caso nello specifico narra i processi esplosivi e l’attività idrotermale, ed è parte importante del patrimonio geologico dell’Isola d’Ischia che va preservato come eredità per le future generazioni, evitando interventi che ne cancellerebbero le tracce. Anche perché, alla luce delle conoscenze geologiche odierne, esso è l’unico cratere parassitario visibilmente riconoscibile sull’Isola d’Ischia. E quindi sarebbe assurdo che il Funnulillo diventasse una discarica come sottolinea lo stesso Di Iorio.
Intanto sull’isola d’Ischia cresce l’indignazione popolare e sono sempre più coloro che si chiedono: ma nell’epoca in cui si stanno abbattendo senza pietà le innocue case della povera gente su di un’isola in cui si continua vergognosamente a non demolire, e quindi indirettamente a salvaguardare, gli immobili della grossa speculazione edilizia affaristica dei pasticcieri del cemento selvaggio con cui sono state distrutte coste e colline, com’è possibile che istituzioni pubbliche, e cioè lo Stato, con tanta faciloneria possano solo pensare di compiere nel Bosco della Maddalena un altro scempio ambientale quasi non bastasse quello perpetrato per la costruzione della Caserma Forestale?