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Un momento dell'Assemblea dell'Unione degli Industriali di Napoli

L’ Assemblea Pubblica dell’Unione Industriali di Napoli col tema “MEZZOGIONRO CHE SCOPERTA”, che è TENUTA l'11 luglio 2025 alle ore 9:30 presso Centro Congressi Mostra D'Oltremare di Napoli.


L’ assemblea ha visto gli interventi istituzionali di: Gaetano Manfredi - Sindaco Città Metropolitana Napoli e Fulvio Bonavitacola – Vice Presidente Regione Campania. Poi l’intervento di Alessandro Fontana - Direttore Centro Studi Confindustria e la RELAZIONE INTRODUTTIVA di Costanzo Jannotti Pecci - Presidente Unione Industriali Napoli.
L’Assemblea ha poi visto una Tavola Rotonda con: Adolfo Urso - Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Tommaso Foti - Ministro per gli Affari Europei, PNRR e le Politiche di Coesione, Nello Musumeci - Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare.
C’è poi stato un intervento di Raffaele Fitto - Vicepresidente Commissione europea e commissario europeo per la politica regionale e di coesione, lo sviluppo regionale, le città e le riforme ed un’intervista ad Emanuele Orsini - Presidente Confindustria.
Ha Moderato i lavori: Agnese Pini - Direttore Quotidiano nazionale

MEZZOGIORNO, CHE SCOPERTA! dati del Centro Studi di Confindustria:
1995-2019: il PIL del Mezzogiorno, è cresciuto meno o diminuito di più delle altre ripartizioni territoriali (su medie di 4-5 anni).
2020-2023: il PIL del Mezzogiorno è cresciuto più che altrove: 7,1% contro la media italiana del 4,8%, Centro +2,8% e Nord +5,1%.
In ciascun anno (tra il 2020 e il 2023) la dinamica del PIL è stata migliore di quella delle altre ripartizioni.
Senza il Mezzogiorno la crescita del PIL italiano sarebbe stata di mezzo punto percentuale più bassa (4,3% invece di 4,8%).
Tra il 2019 e il 2023, delle 6 regioni in cui il PIL è cresciuto sopra la media italiana, 5 sono del Mezzogiorno: Sicilia (+9,3%), Puglia (+7,7%), Abruzzo (+6,8%), Sardegna (+6,0%), Campania (+5,8%).
Nel 2020, 4 regioni su 8 del Mezzogiorno sono cresciute più della media italiana, 2 nel 2021, 5 nel 2022, 7 nel 2023 (spiccano Abruzzo e Sicilia oltre il +2% ma bene anche Campania, Molise e Calabria, oltre l'1%)
Il trend dell'export meridionale dal pre-pandemia segue la dinamica in forte crescita del Centro-Nord superandola dal 2022 (+30% dal 2019).
È pari a circa l'11% dell'export italiano (60 mld). Il saldo permane negativo (5,5 mld nel 2024).
Campania e Sicilia rappresentano più di metà dell'export del Mezzogiorno.
Nel 2024 in crescita soprattutto farmaceutica (+16,2%) e alimentare (+9,2%). In forte calo l'automotive (-32,3 )

Giorgia Meloni Presidente del Consiglio dei Ministri – parti del videomessaggio inviato all’assemblea: “L’Assemblea dell’Unione Industriali di Napoli è non solo un appuntamento importante per per il Capoluogo Partenopeo, la Campania o il SUD è un appuntemnto importante per l’Italia Intera. Troppe volte in passato sono state trascurate le profonde interconnessioni economiche e produttive che esistono tra il Centro-Nord ed il Centro-Sud, arrivando quasi a considerare separate le rispettive due economi, ma sappiamo bene che non è così! ..se il SUD cresce non lo fa a scapito delle altre regioni, anzi può considerarsi il volano dell’economia nazionale…il Sud non più come fanalino di coda ma che si sta affermando come locomotiva del rilancio di questa nazione”

“Il tempo della responsabilità – Costanzo Jannotti Pecci – La nostra ultima assemblea pubblica si svolse nel 2022, in un clima diverso, ancora segnato dagli effetti dannosi prodotti, anche sotto il profilo economico e sociale, dalla pandemia. A distanza di tre anni, il contesto socioeconomico ha mostrato segnali di miglioramento – frutto soprattutto della determinazione delle imprese e della loro capacità di andare avanti anche nei momenti più difficili.Dobbiamo rendere il nostro territorio più competitivo su scala metropolitana e regionale. Vi sono purtroppo criticità non superate, anche in alcuni settori chiave – sanità e trasporto pubblico in primis – con situazioni che hanno toccato punte di drammaticità. Noi imprenditori ci impegneremo a lavorare seriamente con le istituzioni disponibili al confronto: dal Governo centrale, alla Regione Campania, all’Amministrazione Comunale e alla Città Metropolitana. La scelta del confronto responsabile, della proposta, del dialogo istituzionale, in questi anni ha pagato. Lo dimostrano i risultati che abbiamo contribuito a generare su più fronti. Ora più che mai, servono istituzioni che ascoltino, che lavorino insieme al tessuto produttivo, che mettano al centro dei propri programmi la crescita, il lavoro, l’innovazione, la coesione. Per Napoli e il Mezzogiorno, infatti, questa è una stagione straordinaria, forse irripetibile, dove la capacità di fare massa critica, individuando punti di condivisione che superino interessi personali, può orientare virtuosamente le politiche nazionali ed europee.”

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