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Ascanio Celestini in scena con "Museo Pasolini" Eventi a Napoli

Un viaggio immaginifico e poetico, in cui l’attore e narratore capitolino raccoglie un archivio inedito e scolpisce il profilo di Pasolini, a cento anni dalla sua nascita.

Grande narratore del tempo presente, testimone di un’Italia raccontata con grande lucidità, con empatia sempre frammista d'ironia e disincanto, Ascanio Celestini porta in scena, giovedì 17 novembre 2022 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 20) al Teatro Nuovo di Napoli, Museo Pasolini, la sua ultima creazione dedicata al poeta, regista e intellettuale di origine friulana.

Presentato da Fabbrica, l’allestimento, che si avvale della presenza in voce di Grazia Napoletano e Luigi Celidonio, ci guida in un immaginario Museo Pasolini che si forma grazie alle testimonianze di uno scrittore, un criminologo, uno storico, uno psicanalista, un lettore e un testimone che l’hanno conosciuto. Crea così una sorta di museo narrativo che si lega anche a luoghi specifici.

Tra le più incisive del nostro tempo, l’inconfondibile presenza di Ascanio Celestini, affilata e potente, dialoga con l’universo di Pier Paolo Pasolini, in cui la sua voce, la Storia sempre s’intreccia al racconto personale. In un viaggio immaginifico e poetico, l’attore/narratore raccoglie un archivio inedito e scolpisce il profilo di Pasolini.

Siamo abituati ad andare a visitare un museo e osservare oggetti, vedere filmati, gironzolare per saloni, leggere date e informazioni. Museo Pasolini inizia come una visita qualunque di un piccolo istituto culturale, dove il bigliettaio è anche il custode e la guida, e il narratore si presenta per introdurre il giro che, a breve, condurrà.

La guida-testimone che accompagna gli spettatori-visitatori è appunto Celestini, custode appassionato e preparatissimo, ossessionato dalla “cronologia”. Racconta la vita del Poeta (e la storia dell’intera nazione) attraverso i fatti che hanno caratterizzato gli anni che vanno dalla nascita alla morte.

La collezione si compone partendo dalle domande: qual è il pezzo forte del Museo Pasolini? Quale oggetto dobbiamo cercare? Quale oggetto dovremmo impegnarci ad acquisire da una collezione privata o pubblica recuperandolo da qualche magazzino, discarica, biblioteca o ufficio degli oggetti smarriti? Cosa siamo tenuti a fare per conservarlo? Cosa possiamo comunicare attraverso di lui? E infine: in quale modo dobbiamo esporlo?

Museo Pasolini ricostruisce un’epoca storica, e a essa è restituito senso attraverso la figura di un poeta che è stato uno dei protagonisti essenziali del dibattito culturale in Italia nel dopo guerra, una delle voci artistiche più brillanti e lucide del Novecento.

Museo Pasolini

di e con Ascanio Celestini 

voci

Grazia Napoletano e Luigi Celidonio 

musiche Gianluca Casadei 

suono Andrea Pesce 

distribuzione Mismaonda Creazioni Live 

durata 120’ minuti circa

Ascanio Celestini ci guida in un ipotetico Museo Pasolini che, attraverso le testimonianze di chi l'ha conosciuto, ma anche di chi l'ha immaginato, amato e odiato, si compone partendo dalle domande: qual’è il pezzo forte del Museo Pasolini? Quale oggetto dobbiamo cercare? Quale oggetto dovremmo impegnarci a acquisire da una collezione privata o pubblica, recuperarlo da qualche magazzino, discarica, biblioteca o ufficio degli oggetti smarriti?

Cosa siamo tenuti a fare per conservarlo? Cosa possiamo comunicare attraverso di lui?

E infine: in quale modo dobbiamo esporlo?

Secondo l’ICOM (International Council of Museums) le 5 funzioni di un museo sono: ricerca, acquisizione, conservazione, comunicazione, esposizione. Come potrebbe essere un museo Pier Paolo Pasolini?

In una teca potremmo mettere la sua prima poesia: di quei versi resta il ricordo di due parole “rosignolo” e “verzura”. È il 1929. Mentre Mussolini firma i Patti Lateranensi, Antonio Gramsci ottiene carta e penna e comincia a scrivere i Quadreni dal Carcere.

E così via, come dice Vincenzo Cerami: “Se noi prendiamo tutta l’opera di Pasolini dalla prima poesia che scrisse quando aveva 7 anni fino al film Salò, l’ultima sua opera, noi avremo il ritratto della storia italiana dalla fine degli anni del fascismo fino alla metà degni anni ’70. Pasolini ci ha raccontato cosa è successo nel nostro paese in tutti questi anni”

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