enzo colonna 2TOUR WAGNERIANO, QUEL PARSIFAL PARTORITO TRA RAVELLO E NAPOLI

Uno dei più grandi compositori di tutti i tempi. Una eredità favolosa con alcuni dei pezzi più reinterpretati anche al cinema come la Cavalcata delle Valchirie , o la stessa in Apocalipse Now. Memorabili alcune sue opere come L’anello del Nibelungo; Le fate; Lohengrin; Sigfrid; Tannhäuser; Tristano e Isotta, Parsifal scritto e musicato quasi totalmente in Campania verso il 1880.
Riccardo Wagner, visitò in Campania, Capri, Pompei, Sorrento, Amalfi e Napoli, ma fu soprattutto Ravello a beneficiarne della sua visita tanto da diventare poi “Città della Musica”. Wagner arrivò a Ravello nel maggio 1880. Aveva  67 anni e vi giunse con la sua piccola corte  cominciando dalla moglie Cosima, i figli, oltreché un giovane pittore russo, Paolo Loukowsky, lo scenografo del Parsifal. Qualche giorno prima era stato presso l’Hotel Vittoria a Sorrento, città  di cui aveva sentito decantare tanto da Re Luigi di Baviera, che vi era stato nel ’58.  Al Vittoria, divenne celebre il suo litigio con il filosofo Nietzsche che anche lui lì soggiornava. Wagner aveva terminato la stesura poetica del Parsifal e volle leggerla all’amico. Nietzsche ascoltò la lettura senza proferire una sola parola, e poi andandosene, rammaricando di ciò Wagner così tanto che scrivendo a persone care ebbe a confessare: “Sorrento sarebbe un paradiso se non mi turbasse la vicinanza di Nietzsche“. Dopo Sorrento decise di visitare Amalfi e Ravello. Dopo una visita al Duomo di Amalfi, il Maestro volle andare a Villa Rufolo  dove vi giunse, a dorso di un mulo. Grande fu la sua emozione alla vista di Palazzo Rufolo. Impose al pittore di fare subito uno schizzo per creare la torre di Klingsor. Così Cosima Wagner descrisse quella giornata ravellese " Mercoledì 26. Colazione serena e cavalcata su a Ravello, bella al di là di ogni descrizione. targa ravelloA Ravello trovato il giardino di Klingsor. Colazione a villa, poi caffè dall’amministratore del signor Reed, la cui moglie, una svizzera, ci ricorda Vreneli, ed è molto piacevole nella sua serietà. Cavalcata via Santa Chiara al piccolo padiglione (il panorama di Santa Chiara per me è il più bello). Fermata con cantata di Peppino. Discesa da contemplare e bella serata sulla terrazza con conversazioni sulle stelle che brillano sopra di noi, e la luna, che, come si afferma, ci guarda con le 'guance gonfie e la faccia istupidita'. R. ha scritto nel libro a Ravello: Ho trovato il II atto di Pars(ifal)".  Quel pensiero autografato scritto nell'albo della Pensione Palumbo: "Die Klingsor Zaubergarten ist gefunden – Il Magico Giardino di Klingsor è trovato, 26 maggio 1880”  divenne da allora un atto storico. Wagner ritornò a Napoli. Soffrendo di rosolia facciale e temendo l’inverno freddo tedesco, fu felice di vivere al sole partenopeo. Amava passeggiare a Chiaia , andare al San Carlo, al Teatro Bellini, oltrechè visitare il Conservatorio.  Spesso ritornava in carrozza a Posillipo dove viveva nella maestosa Villa Doria d’Angri e nella quale compose parte del Parsifal.
Le canzoni napoletane lo commuovevano, al punto da poi portare con se, a Monaco,  o’ Zingariello, uno dei più espressivi posteggiatori napoletani. Dopo un attacco cardiaco morì tre anni dopo a Venezia il 13 febbraio 1883 e poi sepolto a Bayreuth vicino al suo teatro. Oggi, anche a distanza di anni, Wagner è il nume tutelare del Ravello Festival e quel giardino fatato di Villa Rufolo rivive ancora nelle eterne melodie wagneriane. Da Wagner a Toscanini, da Bernstein a Rostropovich, si può dire che Ravello, grazie anche al suo festival, abbia poi sempre attratto grandi musicisti. Con un panorama che Gore Vidal  definì “il più bello del mondo”, e che Boccaccio nel suo Decamerone così la descriveva:” E’ la più dilettevole parte d’Italia, una costa piena di piccole città, di giardini e di fontane, tra le quali città dette n’è una chiamata Ravello”.
 
*docente di marketing turistico e local development