di Clementina Leone
MAMMA, MADRE. Parole che hanno un suono simile in tutto il mondo. Vengono dal sancrito “ma”: che significa misurare, preparare, formare. Il termine è quasi universale: mater in latino, mad in persiano, mae in portoghese, mamma in norvegese, man in hindi, mama in mandarino cinese. In ogni parte del mondo si festeggia la mamma. Un momento speciale dell’anno in cui si rende omaggio a una delle figure più importanti della vita di tutti noi.
La storia di questa celebrazione risale addirittura all’antichità, quando le popolazioni greche e romane rendevano omaggio alle divinità femminili legate alla fertilità e alla protezione della famiglia. Nell’antica Grecia, ad esempio, il culto di Rea, madre degli dèi dell’Olimpo, veniva celebrato con rituali e offerte durante la primavera, periodo simbolicamente associato alla rinascita della natura. I Romani invece, avevano una festività simile, chiamata “Matronalia”, dedicata a Giunone, protettrice delle donne e delle madri, che prevedeva doni e preghiere per la prosperità familiare. Con l’avvento del Cristianesimo, la figura della madre assunse un nuovo valore simbolico grazie al culto della Madonna, la madre di Gesù. Nei secoli successivi, soprattutto nel Medioevo, le celebrazioni religiose in onore della maternità si intrecciarono con riti popolari e tradizioni locali. La festa attuale, però, non è una naturale prosecuzione dell’usanza medievale. Fu negli Stati Uniti, all’inizio del Novecento, che Anna Jarvis diede vita a una giornata nazionale dedicata alle madri, spinta dal desiderio di celebrare il sacrificio e l’amore materno in modo ufficiale. Amiamo come siamo stati amati. Questa affermazione così semplice ma così potente porta con sé tutta l’importanza degli scambi affettivi tra il bambino e i suoi caregivers (letteralmente coloro che danno cure: mamma, papà, nonni…). Per amare in modo sano un soggetto deve prima essere stato oggetto di amore sano : compreso nei suoi bisogni, desideri, considerato come unico e speciale da coloro che si prendono cura di lui. In questo modo svilupperà una buona immagine di sé e degli altri, e sarà in grado, da adulto, di riproporre nelle relazioni le stesse dinamiche di ascolto, empatia, accudimento e soprattutto si considererà degno di dare e ricevere vero amore. Filomena Greco, ex insegnante della scuola dell'infanzia è un esempio di grande donna e madre perché nonostante gli ostacoli enormi che ha incontrato nella vita non ha mai smesso di lottare, aiutare e regalare amore. Non dimentichiamo mai, anzi ricordiamolo sempre che la madre è colei che accompagna il bambino nel mondo e che gli rimanda il primo sguardo su di sé, importante nella costruzione del proprio senso di identità.