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Innovazione tecnologica e impresa 4.0 nello sviluppo dell'agroalimentare -  AssoDonna - Donne verso l'innovazione

Le borse di studio della XXI edizione del premio di merito 'Domenico, Gaetano e Giuliana Salvatore', riservato agli studenti del liceo scientifico di Accadia sono andate a Grazia Schiavone e a Vittoria Pia Soldo.

Conclusa a luglio scorso la carriera scolastica col massimo dei voti, Grazia si è iscritta a Biologia e vuole diventare nutrizionista, Vittoria Pia sta seguendo il semestre filtro e aspira a diventare presto 'matricola' di medicina, vuole fare il medico. Entrambe si sono iscritte all'Università di Foggia. Il riconoscimento l’ha consegnato loro la signora Hilde Salvatore.

Il premio è stato istituito dalla Fondazione Salvatore, e la relativa manifestazione culturale, organizzata sempre in collaborazione con il Comune di Accadia e Il Sabato delle Idee, quest'anno ha visto anche la partecipazione dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e del Centro Nazionale Agritech. Il convegno verteva su tema: "Il futuro dell'agroalimentare", e ha messo al centro del dibattito le prospettive di sviluppo sostenibile per le aree interne del Mezzogiorno.

Una storia di passione e impegno

Dal 2004, la Fondazione Salvatore porta avanti questa iniziativa con una missione chiara: sostenere i giovani talenti del Mezzogiorno nel loro percorso di crescita culturale e professionale. La borsa di studio, dedicata ai diplomati con il massimo dei voti del liceo scientifico di Accadia, rappresenta molto più di un semplice riconoscimento accademico: è un investimento concreto nel futuro di un territorio che ha saputo trasformare le proprie radici in opportunità di sviluppo.

La Fondazione Salvatore, ente senza scopo di lucro nato dal sogno di una famiglia profondamente legata ad Accadia, ha fatto della promozione culturale nel Mezzogiorno la propria missione. Attraverso anni di impegno costante, ha creato una rete di eccellenze che oggi abbraccia le più prestigiose istituzioni accademiche e culturali del Sud Italia.

La visione del Professor Marco Salvatore

Marco Salvatore, medico e scienziato di chiara fama, ha sottolineato: 'Questa borsa ha messo in evidenza che i giovani di Accadia sono veramente brillanti. Studenti che hanno ricevuto la borsa negli anni scorsi hanno occupato e stanno occupando posti di grande rilievo sia a livello europeo che a livello nazionale'. In ventun'anni hanno ricevuto il premio più di cinquanta ragazzi che sono diventati ottimi ingegneri, architetti, medici, economisti, qualcuno è arrivato a lavorare anche alla segreteria dei Ministeri e alla sede dell'Unione Europea,

'Per quanto riguarda poi l'agroalimentare, l'argomento affrontato in questa edizione del Premio - ha continuato il Professore -, è un argomento che ben sta in un borgo antico in cui purtroppo non c'è sviluppo, da cui vanno via moltissimi giovani e io sono convinto che con la nuova visione dell'agroalimentare, grazie anche alle attività del Centro Nazionale Agritech, potrà crescere enormemente. L'agroalimentare deve essere una delle linee di sviluppo di questi paesi un po' arretrati del Mezzogiorno d'Italia'. Naturalmente ciò prevede anche l'uso dell'intelligenza artificiale.

Il dibattito e gli interventi dei relatori

Il dibattito si è concentrato sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie per un'agricoltura più sostenibile e competitiva, con particolare attenzione alle specificità delle aree interne e alle strategie per valorizzarne le potenzialità produttive nel rispetto dell'ambiente e delle tradizioni locali, sull'investimento in formazione e ricerca e sulla creazione di reti collaborative tra istituzioni, territorio e mondo accademico.

Andrea Lenzi, presidente del CNR, presente in platea, ha affermato: 'L'agroalimentare sta andando benissimo. Abbiamo una tradizione nazionale straordinaria. La nostra modalità di approccio all'agro e all'alimentare, quindi di conseguenza gli stili di vita di ogni individuo, è più forte che non in passato. La parte scientifica va sempre più applicandosi alla parte di produzione agraria e sta crescendo enormemente in Italia. I nostri ricercatori stanno ottenendo risultati che fino a poco tempo fa erano difficili da sperare. Adesso stiamo razionalizzando sempre di più la produzione e credo che possiamo anche contribuire portando in Africa la nostra expertise per cercare di migliorare la qualità della produzione agraria anche in quelle regioni'.

Agostino De Paolis, sindaco di Accadia, ha dichiarato: 'Vogliamo investire anche sulla formazione nel campo dell'agroalimentare, perché crediamo sia un percorso fondamentale per i giovani di questa terra e per il futuro di questo borgo. Stiamo provando, non senza difficoltà, ad attivare ad Accadia una scuola professionale con indirizzo orientato proprio nel settore dell'agricoltura che attirerà gli studenti di tutti i paesi vicini'.

Matteo Lorito, rettore dell'Università degli Studi di Napoli, Federico II e presidente del Centro Nazionale Agritech, ha detto: 'Il futuro dell'agroalimentare oggi è un tema molto dibattuto: innanzitutto l'agroalimentare italiano è un pezzo fondamentale del pil. Da questo punto di vista l'Italia è una grande potenza non per la quantità ma per la qualità dei prodotti che produce. L'export alimentare ha superato i 70 miliardi di euro, e non era mai successo. È un momento particolare perché in Italia c'è un fiorire di investimenti sull'innovazione tecnologica e sulla formazione nel campo dell'agroalimentare. Agritech è un esempio eccellente e di eccellenza di attività e investimento nel settore'.

Danilo Ercolini, direttore del Dipartimento di Agraria della Federico II, direttore scientifico del progetto Agritech, ha spiegato: 'La parola chiave di Agritech è multidisciplinarità. Chiaramente ci sono tantissime soluzioni in diverse discipline e quindi applicabili in tantissimi diversi contesti. Qualche esempio. Nel Centro abbiamo sviluppato da sistemi di supporto alle decisioni a metodologie nuove per sfruttare terreni incolti e per valorizzare le aree interne, da sistemi avanzati di riduzione dell'utilizzo delle risorse idriche e delle risorse naturali in agricoltura a metodologie nuove per sfruttare e valorizzare colture nuove adattate al cambiamento climatico'.

Michele di Bari, prefetto di Napoli, ha concluso: 'Vanno vinte le resistenze delle imprese agricole. Bisogna far comprendere come alcuni segmenti della scienza che ci aiuterà a vivere meglio il nostro mondo debbano poi trovare proprio negli agricoltori stessi i grandi ricettori di questa scienza, altrimenti noi faremo un lavoro a metà. Perché il cibo come categoria etica ci interpella'.

L'Università Federico II, come ente promotore e responsabile dell'hub nazionale di Agritech, ha portato ad Accadia il prestigio del suo Dipartimento di Agraria, una struttura che da oltre centocinquant'anni rappresenta un punto di riferimento nazionale e internazionale nelle scienze agricole, e l'esperienza di un progetto che unisce le migliori competenze scientifiche per rendere l'industria agroalimentare italiana più competitiva e sostenibile a livello globale.

 

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