Mario Draghi | www.governo.it

“Le recenti vicende interne ai partiti della cosiddetta maggioranza di unitá nazionale (M5s, PD, Lega, FI e Iv), hanno confermato, oltre ogni ragionevole dubbio, alcuni segnali inequivocabili: la ormai palese fragilitá delle cinque leadership di partito (Conte, Letta, Salvini, Berlusconi e Renzi), con la conseguente ingovernabilitá dei gruppi parlamentari, nonchè le divergenze di fondo di linea politica e di prospettive, ribollenti in seno a ciascun partito, pur se, per ora, tacitate da un'unanimitá di facciata.

Appare chiaro che questa ulteriore instabilitá sia imputabile, paradossalmente, da un lato, proprio all'effetto Draghi e, dall'altro, al terrore esistenziale di tutti i parlamentari, nessuno escluso, di dover subire, anzitempo, uno scioglimento delle Camere e  un ritorno a casa, senza appello. Quegli stessi parlamentari che hanno votato, baldanzosamente, lo scriteriato taglio dei parlamentari. Unimpresa, insieme con il mondo dell'impresa e del lavoro, teme che questa conclamata crisi della politica possa diventare una irreversibile crisi istituzionale (e di governo),  nel delicato appuntameno,  tra soli 90 giorni, ferie natalizie comprese, per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica”. Lo dichiara il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro.  “Si tratta di un evento istituzionale primario che rischia di diventare il big bang della nostra democrazia agonizzante. Ciò, a fronte di impegni strategici che necessiterebbero, al contrario, di una forte coesione politica: l'attuazione delle riforme e dei progetti del Recovery Plan, la ripresa economica per le PMI, le misure urgenti per fronteggiare il crescente costo della vita e le drastiche decisioni finalmente da assumere, a partire, per legge, dall'obbligo vaccinale, per contenere la risorgente e minacciosa ondata pandemica, ormai alle porte” aggiunge Lauro.