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L’ultima in ordine di tempo è una bolletta per la fornitura di energia elettrica domestica pari a 6.854,05 euro con scadenza febbraio 2021 per un ricalcolo che va dal 2015 al 2019. Federcontribuenti: ‘‘1334,63 di accise e Iva, 2038,96 di spesa oneri di sistema, 2401,60 di spesa energia.

Le holding che gestiscono a livello nazionale acqua, luce e gas, grazie alla classe politica indaffarata costantemente nella trattativa poltronificio, hanno trovato il modo di beffarsi della Legge che vietava il conguaglio oltre il biennio. A questi utenti penseremo noi, tuttavia ciò che stanno facendo è vergognoso”. Cosa fare in caso di una bolletta impazzita?

Gli utenti devono sapere di avere dei diritti e degli strumenti di cui possono avvalersi senza intraprendere azioni legali lunghe e costose: ”queste bollette vanno sempre contestate in ogni sede affinché non si lascino le aziende libere di speculare sulla pelle dei consumatori”.

Gli utenti possono agire da soli o farsi assistere da una Associazione”.

Cosa sta succedendo nei mercati e nella gestione della filiera di luce, gas e acqua? ”Sta predendo forma quella struttura pseudo monopolistica, che da anni stiamo denunciando senza ricevere la giusta attenzione. Sono quattro le holding, quotate in borsa, che in Italia gestiscono tutta la filiera dell’energia elettrica, gas e acqua. Fingendo di assimilare una normativa europea con la Legge 481 del 1995 viene istituita L’ARERA, un’autorità amministrativa indipendente della Repubblica Italiana che ha la funzione di favorire lo sviluppo di mercati concorrenziali nelle filiere elettriche, del gas naturale e dell’acqua potabile, tramite la regolazione tariffaria, dell’accesso alle reti, dello standard di qualità dei servizi, del funzionamento dei mercati e la tutela dei clienti e degli utenti finali. Le risorse per il suo funzionamento non provengono dal bilancio dello Stato, ma da un contributo sui ricavi degli operatori regolati; tale autorità, è un organo collegiale composto dal presidente e da quattro componenti nominati con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta dei ministri competenti e con il parere favorevole di almeno due terzi dei componenti delle competenti commissioni parlamentari. 

In questi ultimi mesi le aziende fornitrici, sotto strutture delle holding principali, in forza a delle circolari Arera approvate fin dal 2017, dietro al paravento degli investimenti per potenziare o per la manutenzione delle reti esistenti possono aumentare le tariffe che ricadono così sugli utenti finali. In questo modo la legge che prescrive il conguaglio ogni due anni viene del tutto raggirata (il conguaglio diventa ricalcolo retroattivo).

”Su ogni santa bolletta gli utenti pagano già la manutenzione più tasse – accise – IVA; autorizzare il ricalcolo retroattivo (in questo caso dal 2015 ) è semplicemente fare speculazione; lasciare che sia la sola ARERA, la quale riceve i contributi direttamente dai ricavi degli operatori regolati, a stabilire le tariffe è perversione allo stato puro per motivi talmente palesi da non spiegarci come le nostre commissioni parlamentari componenti non abbiano mai pensato di impedire questa grave ingiustizia a danno dei consumatori.

Se tale Autorità amministrativa indipendente viene istituita in seguito alla decisioni dell’Unione europea del 1996 e del 1998 relative alla liberalizzazione del settore dell’energia elettrica e quello del gas naturale, per sostituire di fatto i monopoli presenti nella maggior parte degli Stati membri, non diventa essa stessa una struttura monopolisitica? La liberalizzazione del mercato e tanto meno la libera concorrenza restano un miraggio. Trattandosi di forniture indispensabili dovrebbe essere il governo solo a stabilire norme e tariffe a tutela degli stessi consumatori.