La posizione del terapeuta in seduta. I pregiudizi
“Oggi il desiderio è sotto attacco, così come il femminile è in pericolo”. A preoccupare di più lo psicoanalista e medico esperto in omeopatia Luigi Turinese è, infatti, “il contesto profondamente antidionisiaco in cui siamo immersi, tutti mancanti della consapevolezza del Dio e della dimensione rituale”.
E poiché gli dei dimenticati – come sostiene Jung – diventano malattie, “in questo delirio collettivo assistiamo, a livello sociale, a una grande ripresa dei sintomi psicosomatici classici dell’Isteria: una psicopatologia che personalmente lego a un Dioniso non riconosciuto- precisa Turinese- ovvero a una vita che vorrebbe erompere, ma che non ce la fa”. Parte da qui la dura riflessione che lo psicoterapeuta del Cipa esprime in piena pandemia Covid-19 e ben riassume nel suo saggio breve ‘Walking on the wild side. Trame di Dioniso’, della Magi edizioni (collana ‘I Quadrifogli’).  Il testo sarà presentato al Venerdì Culturale della Fondazione Mite e dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), in programma il 2 ottobre alle 21 sulla piattaforma Google Meet: 30 pagine e 19 note esplicative, corredate da una sostanziosa bibliografia, per dare corpo a un tema che riprende il titolo di un celebre brano di Lou Reed ‘Un giro sul lato selvaggio’, che poi è il lato dionisiaco dell’esistenza. "La musica è molto legata al dionisiaco- continua Turinese- e quella rock in particolare incarna proprio questo tipo di condizione. Pensiamo ai travestimenti o alla bisessualità ostentata da alcune Star”. Ma ancora, allargando maggiormente la visuale, “tutte le tematiche Lgbt e le sigle che si vanno allungando sono appunto legate al dionisiaco”.
Tornando quindi all’Isteria, Turinese tiene a chiarire che sebbene sia una “problematica in aumento, non è legata al genere ma alla dimensione psichica del femminile, quella “connessa a un’eccessiva esposizione del fattore emozionale’ che si realizza a livello di sintomo se viene a mancare un’adeguata consapevolezza. In questo senso- prosegue ancora il medico- l’Isteria deve essere letta nella chiave di un dionisiaco non riconosciuto e, pertanto, connotato da una forte colpevolizzazione del desiderio femminile”.
La soluzione? “James Hillman ha proposto una prassi psicologica di tipo omeopatico, che piuttosto di rafforzare l’opposto punta ad utilizzare piccole dosi del simile. Entrare dentro il tema dionisiaco cercando di utilizzarne ‘quanto basta’. Perché gestire l’estasi non è né semplice né divertente, come scrive Albert Hofmann, anzi- ricorda Turinese nell’esergo di apertura del saggio- scuote l’anima, che nella sua interezza viene posseduta fino alla sua completa perturbazione”.
Un Dioniso nella giusta misura diventa dunque “il protagonista di un’integrazione del femminile che è lo scopo di ogni terapia. Nel momento in cui diveniamo più femminili, in senso psicologico, il lavoro è bene avviato”. E sempre per non confondere il femminile con il genere, lo psicoanalista chiarisce: “Per esperienza sappiamo che la virilità non è sinonimo di machismo, al contrario, è tanto più virile colui che riesce ad integrare il suo femminile. La prevenzione dell’omofobia dovrebbe partire da qui”.
Possessione erotica, dipendenze, eccessi di ogni tipo e dinamiche di odio o antagonismo non sono altro che il risultato di un sacro misconosciuto che, non potendo essere estirpato, si degrada. “E’ un dionisiaco che diventa distruttivo perché non viene incanalato in rituali adeguati- rincara Turinese- se i Baccanali si fossero svolti 365 giorni l’anno sarebbero stati distruttivi”. A dominare oggi sono le incertezze, “la fuga negli opposti, la nevrotica unilateralità del pensiero”, mentre basterebbe una ‘giusta dose di dionisiaco’ per tenere gli opposti in una tensione polare creativa (tra sublime e terrifico), senza scadere mai nel conflitto”. E’ un territorio complesso, quello descritto da Turinese, e su questo misterioso palcoscenico venerdì 2 ottobre lo psicoterapeuta esperto in omeopatia dialogherà con altri due analisti junghiani: Magda Di Renzo, responsabile del Servizio di Terapia IdO, e Riccardo Mondo, direttore di ‘Enkelados’.