Coronavirus. La variante brasiliana fa paura, ospedali di Manaus al  collasso - Photogallery - Rai News

Anche la Colombia si aggiunge alla lista dei Paesi che hanno deciso di fermare i voli da e per il Brasile in seguito al crescente allarme suscitato a livello internazionale dalla scoperta di una variante autoctona del nuovo coronavirus molto più infettiva dell’originaria e, soprattutto, sospettata di poter non essere del tutto contrastata dai vaccini attualmente operativi.

Lo stop ai collegamenti aerei tra i due Stati sudamericani avverrà domani, come ha annunciato il ministro della Salute colombiano Fernando Ruiz. “Manterremo questa misura in atto per un periodo preliminare di 30 giorni”, ha spiegato Ruiz, dichiarandosi estremamente preoccupato per la comparsa del nuovo ceppo virale, anche se la Colombia non ha ancora ufficialmente segnalato alcun caso causato da nuove varianti del Covid.

MANAUS IN GINOCCHIO. Di certo, però, le notizie in arrivo da Manaus, la capitale dello Stato brasiliano di Amazonas, rendono giustificabili i timori della comunità internazionale. Già teatro di uno dei peggiori momenti della pandemia in Brasile durante la prima ondata, attualmente Manaus si troverebbe ad affrontare proprio l’aggressione incontrollabile della nuova variante del virus, anche se il condizionale è d’obbligo in quanto le autorità sanitarie locali non sono in grado, per mancanza di mezzi, di attuare una campagna di rilevamento genomico all’altezza dell’emergenza. Diversi specialisti non hanno però dubbi nell’affermare che il fortissimo incremento registrato nel mese in corso sia di contagi che di decessi, con gli ospedali incapaci di assicurare le cure alla totalità degli ammalati, sia dovuto proprio al “ceppo brasiliano” della malattia. Per rendere un’idea dell’escalation dei casi, basti pensare che a maggio a Manaus erano morte per Covid 348 persone, in quello che fino ad ora era stato il mese peggiore dell’epidemia, ma sono bastate tre settimane a gennaio per far contare 1.333 decessi. E la situazione, anche a causa della mancanza di ossigeno terapeutico, sembra destinata a peggiorare ulteriormente.