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XXXI DOMENICA T. ORDINARIO anno c

Lc 19, 1-10 In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.

Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Commento di don Gigi Pini  

…Allora è da tanto che mi cerca! È bello sapere che esiste uno così, uno che ha questa passione. Normalmente si cerca quello che è bello e buono, si cercano le persone “valide” e le situazioni positive e vantaggiose. È un po’ così in tutti i settori: dal mondo lavorativo a quello ecclesiale, dal mondo della scuola a quello dell’associazionismo, da quello della politica a quello dello sport...c’è bisogno di gente valida per portare avanti e fino in fondo i progetti che costano fantasia, fatica e denaro. Credo che sia naturale e in qualche misura deve essere così. Caso mai il problema nasce quando il “darsi da fare” si chiude su sé stesso e i “progetti” diventano recinti invalicabili...della serie: prima viene il progetto, poi vengono le persone. Il Cristo invece cerca quello che era perduto, cerca i peccatori e poi...il resto. E quando li ha “recuperati”, con loro, proprio con loro, continua a cercare ciò che era perduto. Il lavoro della Chiesa, di tutta la gente che “fa” la Chiesa dovrebbe essere questo! Il mio vivere, lo stile del mio vivere dovrebbe essere questo. In fondo, lo vivo sulla mia pelle questo continuo cercarmi di Gesù dentro alle mie comodità che uccidono la fantasia, dentro alle mie pigrizie che m’inchiodano in più o meno eleganti pub, dentro alle mie noie che hanno ormai annebbiato anche il mio futuro. E come Lui continua a cercarmi, così anch’io dovrei darmi una mossa e mettermi “in strada”, rimettermi “in gioco”! “I peccatori“ non sono la spazzatura buona solo per l’inferno...no, sono persone con le quali il Cristo vuole mettersi a tavola. E’ per questo che non dobbiamo, e non possiamo, mai sentirci spazzatura, ma uomini e donne per le quali Lui ha dato la vita, per sempre, per salvarci da chi ci vorrebbe vedere nel suo di “inferno” E’ tempo di tirar su la testa e di non avere paura di incontrarlo a casa propria...è cioè tempo di non far finta di nulla e di provare invece a lasciarci prendere un momento da Lui, provare a ripensarci e a farci qualche domanda, provare a riscoprire quello che la storia ci ha messo e ci mette sotto gli occhi…Lui è sempre in giro…io devo lasciare l’afa della pianura e salire sulla pianta della vita per vedere di incontrarlo. Devo riprendere a vivere davvero. Buona vita con un grande e forte abbraccio. Ciao

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