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Ecosistema Urbano: pochi i passi avanti e ancora meno nella direzione ...

 «Caserta si piazza al 98° posto su 106 comuni capoluogo nella classifica stilata da Legambiente sull’Ecosistema Urbano. Per noi, questa, certamente non è una sorpresa».


È questo il commento amaro dei candidati alle prossime elezioni regionali nella lista civica "Fico Presidente" Virginia Crovella e Francesco Apperti, che intervengono duramente sullo stato della città e sulle responsabilità amministrative.

«La nostra è una città senza Piano Urbanistico Comunale (PUC), senza Piano della Mobilità Sostenibile (PUMS), senza Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA). Una città priva di visione, con poco verde pubblico, dove solo da pochi anni è stato possibile riaprire alla città il Campo Laudato Si' (l'area ex Macrico) e solo grazie allo sforzo della Chiesa e dei tanti volontari in campo, non certo grazie all’Amministrazione».

Molteplici le criticità evidenziate: piste ciclabili realizzate sì, ma senza una reale programmazione; un uso sproporzionato dell’automobile rispetto alle reali esigenze quotidiane; interventi scoordinati e mancanza di una strategia sostenibile. Eppure, sottolineano i due candidati, non tutto è da buttare:

«Caserta è stata la prima città campana a realizzare il Piedibus, un progetto che ancora oggi vede una grossa partecipazione di cittadini pronti a sposare la causa di una mobilità alternativa all'auto. Caserta è anche la città dove i beni pubblici sono beni comuni e sono stesso i cittadini, attraverso i comitati civici, a prendersene cura, talvolta restituendo dignità a luoghi che per anni hanno subito il degrado di una città distratta e di vandali. Recentemente, poi, c’è stata una forte mobilitazione cittadina contro la riapertura delle cave, camuffata da presunte “riqualificazioni”. Questo è ciò che già facciamo, da anni, con l’impegno civico e sociale di tante e tanti. Non sono promesse elettorali».

Il punto cruciale, però, è il ruolo della Regione Campania: «Serve una Regione che faccia il proprio dovere. Basta con le proroghe infinite: i Comuni devono essere obbligati ad approvare i PUC, a partire proprio da Caserta, ancora ferma a un Piano Regolatore del 1987. L’accesso ai fondi regionali per infrastrutture e rigenerazione urbana deve essere subordinato all’adozione dei PUMS e PEBA. Solo così potremo fermare nuove cementificazioni, speculazioni e abusi. Solo così miglioreremo davvero la vivibilità della nostra città».

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