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Interruzione volontaria di gravidanza (IVG): il processo decisionale

Le forze politiche e civiche del campo progressista casertano – Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Partito Socialista Italiano, Sinistra Italiana, Caserta Decide e Speranza per Caserta – hanno indirizzato una formale richiesta di incontro urgente al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, Dott. Gaetano Gubitosa, in merito alla sospensione del servizio di Interruzione Volontaria della Gravidanza (IVG) presso la struttura.


L’iniziativa nasce dalla forte preoccupazione suscitata nella cittadinanza dall’interruzione di un servizio essenziale, conseguenza – secondo quanto riportato da associazioni attive sul territorio casertano e da fonti di stampa – del passaggio in medicina generale dell’unico ginecologo non obiettore in servizio presso l’ospedale. Questa situazione ha determinato, di fatto, una sospensione delle possibilità di accesso all’IVG nel principale presidio ospedaliero della provincia, in violazione dei principi stabiliti dalla Legge 194/1978, in particolare dell’articolo 9, che impone agli enti ospedalieri l’obbligo di garantire, in ogni caso, le procedure previste.
"In un contesto sociale già segnato da gravi fragilità, questa sospensione produce un impatto sproporzionato sui soggetti più vulnerabili, costretti ora a rivolgersi a strutture private o a recarsi fuori provincia, con aggravio di costi, tempi e sofferenze" dichiarano congiuntamente gli esponenti politici. "Questa criticità non è frutto di contingenze irrisolvibili, ma dell’assenza di una programmazione strutturale e di un’adeguata gestione delle risorse umane, a fronte di soluzioni percorribili – come il ricorso a personale esterno qualificato – già previste nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale."
L’effettiva capacità del sistema sanitario regionale di assicurare la tutela della salute riproduttiva, nel rispetto dell’equilibrio tra obiezione di coscienza e diritto all’assistenza è messa nuovamente a dura prova. Non può essere tollerato che il pieno rispetto dei diritti e della salute delle persone gestanti venga vanificato da carenze organizzative.

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