Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

Stampa
Visite: 210

L'eredità

Sabato 7 e domenica 8 ottobre 2023, il palco del Piccolo Teatro del Giullare, a Salerno, torna ad ospitare “L’eredità” di Francesco Maria Siani, per la regia di Francesco Petti. In scena: Roberto Nisivoccia, Anna Nisivoccia e Andrea Palladino. Lo spettacolo sarà replicato nei sabati e nelle domeniche successive, il 14 e il 15 ottobre (il sabato alle 20.30 e la domenica alle 18.30).


Si tratta di un atto unico che ruota intorno alle dinamiche relazionali familiari, allo scontro e alle difficoltà di dialogo tra le generazioni. “L’eredità è un testo complesso – scrive Petti nelle note di regia - che mette a dura prova chi lo interpreta. Le parole riescono a essere poetiche e quotidiane, dense e piene di sotto-testi e rimandi”. Ancora al giorno d’oggi, la famiglia appare come paradigma di una società patriarcale incapace di adeguarsi ai mutamenti epocali, generazionali, culturali, che si nutre di vanità, di pregiudizi, di non-detti; che coltiva l’ideologia del politicamente corretto, delle diversità razziali, sessuali, religiose, portando l’uomo a chiudersi nella discriminazione, nel risentimento, piuttosto che ad aprirsi alla tolleranza e al perdono.

La sinossi. Per recuperare gli effetti che alla sua morte la madre Marta gli ha lasciato, Enzo ritorna nella casa familiare per la prima volta quindici anni dopo essersene andato; rivede il padre Saverio che, colpito al cervello dall’arteriosclerosi, non ha consapevolezza della morte di Marta, ma crede invece che per ripicca dopo quasi cinquant’anni di matrimonio la moglie lo abbia lasciato, abbandonandolo al suo destino. La relazione tra padre e figlio è stata da sempre conflittuale: Saverio, un contadino emigrato dal Sud in una città industriale del Nord, di stampo patriarcale, nostalgico del duce; Enzo, un sessantottino che ha attraversato appieno il suo tempo, portandone le cicatrici sulla pelle. Tra di loro, Marta: avulsa da sentimenti di rabbia e di rancore, finché ha potuto ha portato sulle spalle tutto il loro peso pur di salvare, quantomeno nelle apparenze, il nucleo familiare. Il confronto tra Saverio ed Enzo è una bomba a orologeria ad ogni momento sul punto di esplodere e seminare distruzione: guardando in faccia il passato, fuoriescono le verità che, mai dette, hanno avvelenato le loro esistenze.

Autenticati