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Risultati immagini per VINCENZO PROCIDA REGISTA

Prenderanno il via il prossimo 27 febbraio le riprese del cortometraggio “Usura” del regista Vincenzo Procida. Il progetto filmico, prodotto da AR production di Arezzo, è completamente ambientato a Pontecagnano Faiano, comune della provincia di Salerno. 

Il lavoro vanta il contributo artistico del noto cantautore genovese Francesco Baccini con le sue musiche e un cast davvero di eccezione. Tra gli attori principali, infatti, ci sono Danilo Brugia, Massimo Bonetti, Francesca Luce Cardinale, Luca Mannocci, Cinzia Lettera, Checco Loria. Tanti anche i giovani salernitani impegnati nelle varie scene dell’emozionante storia. Un cortometraggio che parla di sociale su un tema dove spesso l’omertà la fa da padrona. «L’usura – come dice Papa Francesco - calpesta la dignità delle persone e uccide la vita». Una piaga difficile da debellare. Un fenomeno che cresce mietendo più vittime di quelle disposte a denunciare. A essere maggiormente esposti sono gli imprenditori per una crisi socio-economica che non si arresta e una diffusa riduzione del credito. Un imprenditore, Matteo il suo nome, è anche il protagonista di questo cortometraggio. Un imprenditore che, sommerso dai debiti, finisce nella piovra di un usuraio. E non riesce a venirne fuori. L’usura diventa soprattutto psicologica. Un logoramento continuo. Matteo fa ripartire l’azienda, ma smette praticamente di vivere. Nonostante i suoi silenzi, interviene la famiglia, ma la strada della salvezza è lunga e tortuosa. Un racconto ricco di colpi scena e con un finale a sorpresa che accende un faro sulla riflessione. «Con ARproduction – spiega il regista Vincenzo Procida – abbiamo scelto un cortometraggio sull’usura perché è un tema quanto mai attuale. In tempi di recessione e crisi, è un business che raggiunge livelli sempre più preoccupanti. Il silenzio continua a prevalere. Non tutte le storie finiscono bene. E un impegno comune più incisivo è necessario e urgente. L’ascolto e il confronto sono la base per partire e ripartire. Il film è un invito alla riflessione, alla responsabilità collettiva. Un invito a non chinare mai e poi mai la testa davanti alle prepotenze e alle difficoltà».

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