VILLA POSITANO 2

servizio di AMEDEO FANTACCIONE

Da ieri c'è una ragione in più per arrivare a Positano da ogni parte del mondo. Al mare cristallino dai colori incantati; al panorama unico di casette bianche che dalla montagna discendono fino sulla spiaggia; al costante odore di limoni che inebria i polmoni di turisti e residenti; ai saporiti piatti della cucina campana, serviti in locali che trasportano il visitatore al di là della cortina delle favole; ai meravigliosi prodotti dell'artigianato locale; al suggestivo panorama, unico al mondo; si aggiunge la nuova perla restituita dalle viscere della terra che l'hanno custodita per oltre 20 secoli.

TURISTI POSITANOIl motivo in più per sbarcare a Positano è dato dagli affreschi e dagli stucchi che si possono ammirare nella minuscola porzione ritrovata di quella che doveva essere una sontuosa villa romana edificata nel I secolo avanti Cristo. L'unicità di questo sito archeologico, magistralmente allestito dal comune di Positano e dalla Soprintendenza della Campania, sono proprio gli affreschi e gli stucchi che recano ancora la vivacità di colori di un tempo poichè non hanno subito le traformazioni e le erosioni degli agenti atmosferici esterni. Calandosi nelle budella di quello che era il cimitero dei monaci dell'antico monastero, si ha la possibilità di ammirare uno spettacolo unico di colori nella loro totale naturalezza e con la stessa vivacità di quando deliziavano la vista del potente e ricchissimo proprietario.

Con le tipiche case a terrazze aggrappate ai versanti di una baia ben riparata, Positano è uno dei luoghi più belli della Costiera Amalfitana, sempre affollata da turisti. La straordinaria bellezza e la confortevole posizione ne fecero già in epoca romana il luogo ideale per edificarvi una sfarzosa villa d’ozio.

A partire dalla seconda metà del II sec. a.C., infatti,  tutta la costa campana vide l’edificazione di lussuose abitazioni dove l’élite romana amava trascorrere il tempo libero (otium) in armonia e bellezza. Di questo immenso patrimonio residenziale restano tracce nella zona flegrea, in quella vesuviana e lungo la costa sorrentina, ma poche sinora erano le testimonianze lungo la costa d’Amalfi.

È dunque di enorme interesse il ritrovamento a Positano di una di queste fastose dimore. In realtà, l’esistenza di una grande villa era nota già dalla metà del Settecento nel periodo delle grandi scoperte archeologiche a Ercolano (1738), Pompei (1748) e Stabiae (1749).

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In una breve relazione del 23 aprile 1758 Karl Weber, ingegnere svizzero addetto agli scavi borbonici, riporta che «al lato della Chiesa con campanile posta di fronte alla spiaggia, alla profondità di circa metri 6,70 furono trovati i resti di un edificio antico con pavimento in mosaico bianco».

Aggiunge poi di aver visto poco discosta dalla chiesa una serie di stanze dipinte, ma in cattive condizioni, colonne in stucco rosso e un giardino con vasca. Nel corso del tempo altri importanti resti della villa sono emersi in più punti della cittadina, tanto da far pensare a una  residenza imponente, realizzata su più piani degradanti fin sulla spiaggia.

L’estensione dei ruderi fece supporre allo studioso Matteo Della Corte (1875-1962) che la denominazione stessa del sito derivasse dal nome del proprietario della villa, che egli ipotizzò fosse Posides Claudi Caesaris, liberto dell’imperatore Claudio, dal quale deriverebbe il toponimo Positano.

Da ieri dunque una ragione in più per venire a Positano, ma anche un motivo in più per essere ogogliosi della terra che fu Campania Felix perchè, come tutte le cose che si fanno amare, non finisce mai di stupire.