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UNIVERSITÀ ITALIANE RIUNITE AD ISCHIA PER PROMUOVERE ECOLOGIA E BIOTECNOLOGIE

di Gennaro Savio

Si è tenuto ad Ischia, presso l’Hotel Royal Terme, un meeting organizzato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn che consentirà a scienziati delle Università di Pisa, Napoli e della Calabria, insieme all’Istituto di Biologia marina di Piombino, di pianificare interessanti ricerche ecologiche presso le coste calabresi, nell’ambito del progetto CRIMAC BluCaProd.

Il progetto, molto ambizioso, si propone di determinare lo stato ecologico delle coste calabresi per conservarne la biodiversità favorendo una crescita “blu”, e quindi decisamente ecologista, dell’economia locale. Infatti lo scopo ultimo del progetto, dopo aver assicurato conoscenze approfondite dell’ecologia delle aree costiere che vanno da Amendolara sino a Sibari e Calopezzati, è quello di rimuovere gli impatti negativi che ancora influenzano le comunità marine ed installare un sistema di acquacoltura mono-sesso per crostacei di interesse commerciale come ci spiega il Dott. Valerio Zupo, primo ricercatore della stazione zoologica “Anton Dohrn” e coordinatore del progetto. “Noi circa un anno fa – ha dichiarato il Dott. Zupo – abbiamo iniziato il progetto CRIMAC BluCaProd che è stato sviluppato in Calabria, soprattutto ad opera del Prof. Silvio Greco, per uno sviluppo ‘blu’ delle coste calabresi. Lo scopo principale del progetto è quello di determinare lo stato attuale delle biocenosi che stanno lungo le coste calabresi e che in alcuni punti sono state fortemente impattate, migliorare lo stato, quindi conservare quello che c’è e, soprattutto, portare quelle che sono le nostre conoscenze, delle università di Napoli, di Siena, della Calabria e della Stazione Zoologica assieme ad un’università straniera che è la Ben Gurion University di Israele, e sviluppare per la prima volta lungo le coste calabresi una coltura monosesso dei crostacei di aragoste e gamberoni ad elevato valore ecologico. Così da ottenere, basso impatto, alta redditività e conservazione della biodiversità costiera”. La Dott.ssa Elvira Brunelli, Professore associato di zoologia presso il dipartimento di biologia, ecologia della terra dell’Università della Calabria, ci spiega l’importanza di questo progetto. “L’importanza di questo progetto per quanto riguarda le ricadute sul territorio calabrese – ha affermato la Dott.ssa Brunelli – è notevole. Perché in Calabria, nonostante numerosi chilometri di costa, abbiamo pochissimi impianti di acquacoltura offshore. Sappiamo tutti che questo sarà il futuro del sostentamento per chi lavora per mare. Quindi sicuramente ci aspettiamo un grosso risultato che possa andare nella direzione della direttiva europea, di diminuire la pesca e puntare tutto sull’acquacultura. I risultati scientifici verranno applicati per la prima volta in un impianto offshore già esistente in Calabria, e quindi noi cercheremo di fare un trasferimento tecnologico delle acquisizioni e dei risultati di progetto per renderli operativi con obiettivi anche di ricaduta economica per il popolo calabrese”. All’importante convegno di studi era presente anche il Dott. Marco Guida, Presidente dell’Ordine dei Biologi della Campania e del Molise. “Sono qui – ha dichiarato il Dott. Guida – anche come Presidente dell’Ordine dei Biologi della Campania e del Molise proprio per sottolineare l’importanza delle attività che vengono svolte nelle nostre università da parte dei biologi che acquisiscono competenze e capacità che poi vengono ribaltate sulle attività pratiche nella valutazione della qualità dell’ambiente sia marino, come in questo caso specifico, sia a terra dove è necessario avere la possibilità di effettuare attività biologicamente utili. Infatti in questo progetto oltre alle analisi classiche di microbiologia, abbiamo effettuato le analisi ecotossicologiche, competenza specifica dei biologi, e abbiamo individuato anche alcune specie microbiche che poi potrebbero essere utili nell’ambiente, nella diversità acquatica”.

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