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Vivara off limits. È da troppo tempo ormai, che l'isolotto riserva naturale è chiuso ai visitatori. Galeotto fu il maltempo. Le forti bufere di vento di metà febbraio hanno danneggiato vegetazione e sentieri. A peggiorare le cose, poi, l'immancabile burocrazia.

Che ferma ogni tour, in attesa del rinnovo di un protocollo d'intesa". E antonio Carannante, assessore comunale di Procida con delega per Vivara attacca: "Impossibile precludere questo gioiello ai turisti proprio ora, a poche settimane dall'estate". Eppure, il cancellato che conduce al ponte che collega l'Isola di Arturo a Vivara è chiuso con catenaccio.

"E stato il Comitato di Gestione della Riserva naturale a prendere questa decisione", prosegue Carannante. Che aggiunge: "Le tempeste invernali hanno causato forti danni ai sentieri e al verde dell'isolotto: è stato necessario recintare tutto ed iniziare lavori di ripulitura". Lavori che hanno chiesto tre mesi di attività e l'utilizzo di muli per il trasporto dei detriti (vista l'impossibilità di accesso sul sito di mezzi motorizzati. "Finalmente - riprende Carannante - il cantiere si è chiuso una settimana fa: eravamo pronti a ripristinare i tour guidati, ma ci sbagliavamo". Pochi giorni di riapertura, infatti, poi una nota del Comitato di Gestione blocca tutto: "La motivazione, stavolta - specifica l'assessore -  è l'attesa del rinnovo del protocollo d'intesa con la locale Protezione civile che dovrebbe accompagnare ogni gruppo di visitatori, scaduto il 31 gennaio scorso".

Le regole sono regole, ma Carannante sottolinea che "nel piano di Gestione ministeriale della riserva di Vivara, questo accompagnamento non è affatto previsto: si tratta solo di un eccesso di zelo del Comitato, per fornire ulteriore protezione al pubblico e all'ambiente, senza contare che per ogni gruppo ci sono anche due guide a prescindere. Ma, ripeto, il procedimento non è obbligatorio". Tutt'oggi, però, l'isola rimane inaccessibile. Sembrano ripetersi le medesime vicissitudini, vecchie di decenni, tra formalità e rimpalli di responsabilità.
"Peccato - aggiunge Carannante -  Due anni fa abbiamo stilato un Protocollo d'intesa proprio col Comitato di Gestione, presieduto da Maurizio Marinella, per garantire la visibilità dell'isola, assumendoci ogni responsabilità come Amministrazione comunale. Appena insediati nel 2015, terminati i procedimenti giudiziari relativi alla messa in sicurezza degli immobili esistenti sull'isolotto, abbiamo convocato una Conferenza di servizi con tutte le autorità competenti, al fine di avviare al meglio le visite al pubblico. Successivamente abbiamo provveduto alla messa in sicurezza del ponte che collega Procida Vivara, nonché a realizzare anche una staccionata in legno. Abbiamo anche sottoscritto un accordo di valorizzazione con la Soprintendenza dei beni archeologici e le università Federico II e Suor Orsola Benincasa anche". Le visite, iniziate nel 2017, erano prenotatili sul sito del comune, ogni weekend. "Nessuno è il depositario assoluto di questa meraviglia - conclude Carannante -  in quanto patrimonio naturale. Per quanto ci riguarda, agiremo subito presso il Ministero dell'Ambiente. Vivara va riaperta al pubblico al più presto". Intanto i cancelli restano chiusi e ai turisti non rimane che documentare, con amarezza, le difficoltà della nostra Regione a mostrare al pubblico i propri gioielli e a puntare decisamente sul turismo per un concreto rilancio economico e sociale.

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